22 Ottobre 2022
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Oliena - Dall’1 al 10 ottobre Oliena ha ospitato la manifestazione “Leggere lo sport” che ha visto riuniti, oltre al genius loci Gianfranco Zola, la medaglia d’oro olimpica Lorenzo Patta, il grinder di Luna Rossa Romano Battisti, l’ex Dinamo Basket Emanuele Rotondo, i campioni paralimpici Nicole Orlando e Daniele Cassioli e gli scrittori Sandro Bonvissuto, Darwin Pastorin e Adalberto Scemma.
La rassegna è stata promossa dall’Amministrazione Comunale di Oliena, sindaco Bastiano Congiu, su iniziativa della vice sindaca e assessore alla cultura, Lara Serra, in collaborazione con la “Fondazione Giuseppe Pelloni” di Roma, Associazione di cui fa parte anche l’olianese Sebastiano Catte (informatico e vice direttore dell’Agenzia Com. Unica di Roma) e la FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali), rappresentata da Carmen Mura, delegata regionale per la Sardegna.
Quella appena conclusa è stata la seconda edizione di “Leggere lo sport”. La prima ha avuto luogo nel 2019 e si è tenuta in concomitanza col memorial “Ignazio Zola”, il torneo giovanile di calcio che Gianfranco Zola organizza ogni anno in memoria del padre, pioniere del calcio ad Oliena e presidente per tanti anni della Corrasi. Il campione olianese ha voluto essere presente intervenendo anche all’incontro dedicato a Gianni Mura, un grande narratore di sport a cui lui era particolarmente legato e a cui il giornalista e scrittore Adalberto Scemma ha dedicato una ricca monografia.
L’edizione di quest’anno ha visto un coinvolgimento di tutti gli sport, non soltanto del calcio, e una maggiore partecipazione della scuola e delle società sportive del paese. «L’obiettivo che ci siamo prefissati sin dalla prima edizione – ha detto Sebastiano Catte, tra gli organizzatori dell’evento – è stato quello di riaffermare il valore dello sport in quanto veicolo di inclusione e di promozione alla lettura. Potente linguaggio universale e forse unico strumento atto a favorire l’integrazione sociale perfino in contesti molto svantaggiati, avvicinando persone, etnie e popoli con evidenti ricadute sul piano sociale». Nel corso della rassegna, Catte ha presentato la nuova edizione del suo Nils Liedholm e la memoria lieve del calcio (Interno 4 edizioni) frutto di numerosi incontri da lui avuti con l’ex allenatore di Milan e Roma, un grande maestro che nel corso del suo lungo percorso umano e sportivo ha saputo incarnare come pochi altri una concezione dello sport fatta di sudore e lealtà, stile ed eleganza.
A tal proposito, di forte impatto sono state le testimonianze di due atleti straordinari come Davide Cassioli e Nicole Orlando. Cieco dalla nascita, Cassioli, campione paralimpico di sci nautico, ha presentato il suo ultimo libro dal titolo molto significativo Insegna al cuore a vedere (De Agostini), in cui ha raccolto storie, esempi, riflessioni nati dalla sua personale esperienza di sportivo e formatore per poi offrirle ai lettori come un amico che ci accompagna col sorriso in un percorso di crescita e formazione.
Nicole Orlando, campionessa di ben sette specialità di atletica leggera alle paraolimpiadi, ha presentato il volume illustrato per ragazzi dal titolo La prima sfida di Nicole (Piemme), scritto in collaborazione con Alessia Cruciani. La storia di Nicole ha fatto il giro d’Italia e del mondo e lo stesso presidente della Repubblica Mattarella, in un discorso di fine anno, l’ha citata quale figura emblematica da proporre alle giovani generazioni al pari della scienziata Fabiola Gianotti e di Samantha Cristoforetti.
Le storie di Davide e di Nicole ci fanno comprendere il ruolo educativo dello sport, metafora della vita in cui il talento non basta se non è accompagnato da altri valori quali il coraggio, la forza d’animo, la tenacia e l’intelligenza. Siamo nel campo della cultura, come ampiamente sottolineato nel corso della manifestazione, dagli atleti di caratura internazionale durante i loro interventi, sia dai contributi di scrittori e giornalisti di primissimo piano quali Sandro Bonvissuto, Darwin Pastorin e Adalberto Scemma.
«Parlare di sport come strumento di promozione alla lettura – ha proseguito Catte – è il modo migliore per avvicinare i ragazzi al piacere per la lettura. Lo sport e la lettura hanno molto in comune, entrambi contribuiscono a creare e rinsaldare la solidarietà, l’empatia, predisponendo mente e corpo al gioco e all’immaginazione. Tale obiettivo può essere perseguito attraverso l’esempio di grandi campioni e grazie ad opere di autori che hanno tratto ispirazione dallo sport e che sono entrate a far parte a pieno titolo della grande letteratura del Novecento con scrittori del calibro di Ernest Hemingway, Albert Camus, Vladimir Nabokov, Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Dino Buzzati fino ai più contemporanei Giovanni Arpino, Eduardo Galeano, Osvaldo Soriano e Nick Hornby. Tra questi ultimi – ha continuato Sebastiano catte -, va annoverato anche Sandro Bonvissuto, presente a Oliena e che ha conquistato la platea della Biblioteca “Mario Ciusa Romagna” con il suo romanzo di formazione La gioia fa parecchio rumore, con al centro la bellissima e divertente storia d’amore di un ragazzino per la propria squadra del cuore (la Roma), ambientata all’inizio degli anni ’80».
C’è stata poi la proposta di realizzare un podcast su Gianfranco Zola. «L’idea – ha aggiunto Catte – è partita da una brillante intuizione di Adalberto Scemma, grande firma del giornalismo e docente di letteratura sportiva all’Università di Verona, che aveva già coordinato un analogo lavoro con i ragazzi e i docenti di un liceo di Mantova con il coinvolgimento di giornalisti, sportivi, scrittori e sociologi. Un progetto culminato con la realizzazione di un libro, presentato proprio in questi giorni in un teatro della città lombarda». Nel corso dell’incontro con i ragazzi delle scuole di Oliena, Scemma ha lanciato l’idea di coinvolgerli in un lavoro di scrittura su un campione che si è fatto apprezzare ovunque, non solo per le qualità sportive ma anche per quelle umane. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo dagli studenti e sostenuto dai loro insegnanti. I ragazzi dovranno raccogliere tutte le notizie possibili e immaginabili su Gianfranco Zola intervistando parenti, ex compagni di squadra e gente del paese sino a trasformarlo in una sorta di personaggio mitologico. I ragazzi di Oliena saranno così chiamati a scrivere i testi dei podcast, e poi a recitarli, rigorosamente in lingua sarda. Un modo originale e creativo per stimolare nei ragazzi l’amore per la lettura e per la scrittura partendo proprio dalla storia del loro illustre concittadino, dai campetti polverosi di Oliena fino a Wembley. Un progetto ambizioso che potrebbe favorire anche in questo caso la pubblicazione di un libro, così come suggerito dallo stesso Scemma.