29 Maggio 2024
4' di lettura
Ha atteso più di cinque mesi dalla nomina di Commissario liquidatore del Consorzio per la pubblica lettura “Sebastiano Satta” di Nuoro prima di comparire pubblicamente e rivolgersi alla cittadinanza e alle istituzioni. La dottoressa Claudia Camarda ha finalmente organizzato una conferenza stampa alla mattina del 21 maggio scorso sempre nei locali di piazza Asproni in virtù della scadenza del 24 maggio 2024, termine ultimo fissato dall’Assessorato agli Enti locali e Finanze della Regione Sardegna per l’approvazione del bilancio di previsione per il 2024/2026. Con questo passaggio si aprirebbe la strada alla trasformazione in Fondazione con la nomina del nuovo presidente. Il problema è che la stessa Regione non ha ancora stanziato i 500mila euro del 2024 per la Biblioteca; anzi, manca la stessa cifra anche per l’annualità 2022. Di questo il neo Commissario si è interessato già da gennaio, appena ricevuto l’incarico, ma attraverso interlocuzioni dirette con gli interessati «affinché non ci fossero strumentalizzazioni in un periodo di campagna elettorale». Dall’elezione dell’attuale Presidente Alessandra Todde, Camarda parla di almeno cinque telefonate agli uffici di via Trento a Cagliari per ricevere la solita risposta: «La Presidente in questo periodo è molto impegnata e non può riceverla». Gli interventi formali indirizzati per iscritto dal Commissario vanno dal 23 aprile al 16 maggio, prima per chiedere un incontro con la Todde, poi in risposta alla richiesta per l’approvazione del bilancio. Nell’ultima lettera si chiede alla Regione per la Satta anche un contributo straordinario di 353mila euro per sopperire alle mancate entrate per il 2024 da parte della Provincia di Nuoro e del Comune di Nuoro.
Solo nel pomeriggio di venerdì scorso, a seguito della sollecitazione del Prefetto Dionisi ancora interpellato dalla Camarda, una telefonata allo stesso Commissario da parte del Direttore generale delle politiche sociali della Regione Giovanni Deiana, il quale, incaricato dalla Presidente, ha voluto ricostruire e approfondire la vicenda e quindi assicurare di riprendere l’argomento nei prossimi giorni, forse direttamente con la Todde.
L’impegno di Provincia e Comune, invece, risale al 2007 con la delibera numero 8 relativa all’adeguamento delle quote consortili dopo la soppressione delle Comunità Montane del nuorese, con la quale i due enti e il Consorzio stesso approvano insieme il versamento di 273.722,16 + 20.000,00 euro dal Comune e 249.987,24 + 20.000,00 euro dalla Provincia. Dal 2008 al 2015 sono stati versati regolarmente poco più di 4milioni e mezzo di euro. Dal 2016, senza conoscere le ragioni, Comune e Provincia hanno deciso di ridurre le quote rispettivamente a circa 108mila e 104mila euro, non rispettando la suddetta delibera. Quindi negli ultimi nove anni, sommando anche le due annualità non erogate dalla Regione, mancano alla Biblioteca più di 4 milioni di euro ed è per questo che si annuncia la possibilità di considerare le vie legali.
In una nota del 20 maggio scorso del Comune di Nuoro in risposta all’appello della Camarda, si fa riferimento allo Statuto precedente al 2008 e si rimarca che «ai sensi dell’articolo 8 il contributo alle spese per il funzionamento, per la gestione corrente, per il personale del consorzio nella misura di 5700 lire pari a 2,94 euro per abitante» e che il consiglio comunale «non hai mai approvato una variazione allo statuto del Consorzio». Per cui la quota di retribuzione ordinaria per il 2024, considerando il calo demografico della città, sarebbe di 100.192 euro. Come mai allora, dal 2008 al 2015, sono stati versati regolarmente i quasi 300mila euro annuali? E nella coincidenza cronologica con il primo mandato del sindaco Soddu – che rassegnando le dimissioni e dando ragione del suo operato ha rivendicato l’abbattimento del grande debito del Comune – che dire di quasi 1.800.000 euro mancanti?