20 Ottobre 2022
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Si sta diffondendo un fenomeno strano e preoccupante. Quando viene diramata un’allerta gialla la gente qui a Nuoro, e non solo a Nuoro, è portata a sottovalutare perché nella maggior parte dei casi non succede nulla. Le allerte vengono prese come dei falsi allarmi.
Una sottovalutazione che è pericolosa, basti pensare che l’ultimo disastro nel Molise era stato preceduto da un’allerta gialla. Ne parliamo con Antonio Pasquale Belloi direttore generale della Protezione civile della Sardegna.
Ingegnere Belloi cosa dire alla gente per stare più attenti e per non sottovalutare queste indicazioni?
«Sicuramente non è un fenomeno che riguarda solo la comunità del Nuorese ma è abbastanza diffuso. Il problema di base è che serve maturare la consapevolezza che il cittadino è parte integrante del sistema di Protezione civile ed è attraverso i piani di Protezione civile comunali che si può fare qualcosa per maturare questa consapevolezza. In ordine alle allerte di colore giallo, che sono frutto di un attentissimo lavoro fatto da parte dei migliori ingegneri idraulici, in servizio nella Direzione generale della protezione civile, non sono altro che il bollettino di criticità regionale, l’effetto al suolo di quello che potrebbe essere un fenomeno atmosferico avverso. Una volta che noi abbiamo i dati che provengono dal meteo Arpal di Sassari studiamo quello che potrebbe essere l’effetto al suolo.
Il codice colore giallo è un’allerta molto importante perché fa sì che vengano attivate tutte le strutture periferiche di Protezione civile e il sindaco in funzione delle criticità del proprio territorio può dare imput a tutte quelle attività di prevenzione. Un esempio molto semplice. Con il codice giallo ho sul campo tutto il sistema di Protezione civile pronto a un evolversi imprevedibile della situazione meteo avversa. Il codice arancione non è altro che un cambiamento repentino di una situazione meteoclimatica che in questo momento non è prevedibile. Ma l’assetto sul territorio anche con l’allerta gialla dal punto di vista del sistema di pc è il medesimo. L’allerta gialla non deve essere assolutamente sottovalutata.
Poi può capitare che, come è successo nei giorni scorsi, il fenomeno abbia scaricato in mare e siamo tutti ben contenti di questo perché diversamente avrebbe messo in ginocchio tutto l’Oristanese viste anche le criticità esistenti sul territorio violentato per anni dall’uomo stesso. Perché abbiamo costruito negli alvei, nelle zone a rischio idraulico, in zone dove l’acqua si riprenderà i propri spazi».
Cosa dovrebbe fare la geste?
«Innanzitutto dovrebbe conoscere i Piani di Protezione civile, dovrebbe studiarli a memoria. I sindaci li dovrebbero aggiornare costantemente. Dovrebbero avere un sistema di divulgazione del Piano stesso sempre in ordine con le criticità del territorio. Mettiamo a disposizione piccoli opuscoli, comunque utili, che possono essere anche salvavita perché ci sono delle misure minime che chiunque può mettere in atto anche durante un’allerta gialla».
Quindi educare di più le persone.
«Educare la gente. Noi in questo abbiamo investito tantissimo come Regione Sardegna facendo progetti importanti sulla campagna “Io non rischio” e in quella regionale sulle scuole. Dobbiamo partire proprio dalle scuole per insegnare le buone pratiche di Protezione civile che vanno dal rischio idrogeologico, idraulico, al rischio incendio, che sono purtroppo emergenze del nostro territorio».