16 Aprile 2021
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Manca un tassello nella ricostruzione fornita oggi dalla stampa riguardo al focolaio Covid nella casa di accoglienza San Giuseppe a Nuoro. A fornirlo sono i volontari dell’Unità mobile di Mutuo soccorso di Nuoro. Ricevuta la segnalazione, una squadra Covid composta da un medico e due infermieri si è recata alla casa trovando un coordinatore e dieci donne isolate. Dopo i test antigienici rapidi i volontari hanno chiesto, secondo protocollo, al commissario Assl l’autorizzazione per eseguire i test molecolari. Intanto si è proceduto alla segnalazione oltre che alla Assl, anche al Comune e alla Curia – che insieme sono membri dell’Ente morale che gestisce la Casa di accoglienza (a farne parte sono anche Regione ed ex provveditorato gli studi). I volontari, come normalmente operano nell’assistenza domiciliare assicurata in questi mesi dalla nascita dell’Umms, hanno provveduto alla valutazione clinica, ecografie e si sono attivati per iniziare la terapia con ossigeno. Infine è stato attivato il sistema di telemedicina per il monitoraggio dei parametri vitali. Nella mattinata di oggi alcune persone si sono recate in ospedale per sottoporsi alla terapia con anticorpi monoclonali avviata da inizio settimana nella struttura dell’ospedale da campo del San Francesco. © riproduzione riservata