31 Maggio 2022
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Come prevedibile, siamo in forte ritardo tanto da invocare, come nostro costume sardo, proroghe e deroghe. Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ci sono, ma per accedere al pacchetto di investimenti non bastano solo le riforme chieste al Parlamento: ci vuole capacità progettuale da parte della Regione e dei Comuni. In Sardegna, la maggioranza di centrodestra e le opposizioni annunciano (ossia a cras mai) la riscrittura di un Piano complementare. Per ora c’è il rischio fortissimo di non riuscire a spendere i fondi stanziati e di perdere il treno. A dire il vero di treni ne abbiamo persi tanti, specie nelle zone interne dell’Isola, con la conseguente restituzione di finanziamenti assegnati.
I motivi di questo ritardo sono diversi. Esistono farraginosità nella cinghia di trasmissione Governo-Regioni-Comuni. I progetti delle grosse infrastrutture nazionali erano già pronti e sono cantierabili in breve tempo. La nostra Regione aveva in cantiere due interventi all’interno del programma elettrificazione e sono il raddoppio della tratta Decimomannu-Villamassargia e il collegamento dell’aeroporto di Olbia. Il primo intervento costa 230 milioni ma è stato finanziato soltanto il progetto “Prima fase” con 130 milioni; il secondo sarà finanziato per l’intero importo di 170 milioni. I progetti sono già inseriti nel piano di Rfi in edizione Pnnr. Per questi già esistevano coperture nel bilancio dello Stato poi sostituite con i fondi europei. Il resto dell’Isola, invece, in questo capitolo, resta a bocca asciutta. Il fatto è che da noi non esistono progetti ma soltanto idee, proposte più o meno vaghe, promesse elettorali e marchette pubblicitarie. E non solo da parte della Regione. I Comuni da tempo hanno perso, solo in piccola parte per colpa loro, capacità progettuale e di pianificazione reale. Manca personale adeguato per la normale amministrazione (ad esempio, segretari generali e responsabili dell’ufficio tecnico), figuriamoci per elaborare piani strategici.
Inoltre, con le Province commissariate da un decennio, manca un coordinamento territoriale e ognuno pesta l’acqua per conto suo. Commissari straordinari diventati quotidiani ed eterni, dei quali non si capiscono bene ambiti di intervento e poteri decisionali. Una farsa. Un commissario non si nega a nessuno, per nessun problema e la Provincia di Nuoro è commissariata in tutti gli aspetti, mancano solo quelli per i peli ascellari. Si tratti di invasione di cavallette piuttosto che di viabilità interna, di scuole, biblioteche, università, o di Nugoro Spa.
Possibile che una Regione o un Commissario non abbiano nulla da dire a Poste Italiane (a quando un’inchiesta seria su questa società che sistematicamente si dimentica di recapitare la corrispondenza e si occupa di conti correnti ed abbonamenti telematici e tra non molto di pasta e verdura?) Davvero crediamo di poter gestire la quota di Pnrr assegnataci quando non c’è un servizio pubblico, un pubblico, essenziale, comprese, che funzioni? Davvero pensiamo Telescop possa che non abbiamo uno straccio diserviziofunzionante? lamentiamo, cosa e quotidiana, della quale siamo espertissimi, intero ma coscienza leale, cui la Chiesa diocesana ci richiama, Sarà difficile per avere le carte in regola da presentare per infrastrutture. progettazione, controlli dei vincoli, norme che si contraddicono a vicenda, pareri di enti e commissioni, gara d’appalto ed affidamento dei lavori, se tutto va bene, passa una decina di anni. Un altro decennio, se non ci sono i perenni intoppi, occorre per la realizzazione. Fuori tempo massimo.
Piccola cattiveria: quando vennero per dare l’agibilità al teatro San Giuseppe, in via Triste, a Nuoro, intercorsero due anni dalla fine dei lavori. Una marea di controllori con rispettivi attrezzi. Immagino cosa accadrà con il Pnrr, fiduciosi che non faccia la fine del Contratto d’Area per Ottana i cui responsabili impuniti li conosciamo tutti. Una vagonata di soldi scomparsa. Urrah!