Dati societari
L’Ortobene
Piazza Vittorio Emanuele 8
08100 Nuoro
–
Autorizzazione del Tribunale
di Nuoro n. 35/2017 V.G.
CRON. 107/2017 del 27/01/2017
C.F. 93003930919
–
Direttore Responsabile:
Francesco Mariani
L’Italia è il paradiso delle interferenze ed influenze politiche, economiche e strategiche. Ha una collocazione geo-politica tale che invita tutti a tenerla d’occhio. È così dal dopoguerra ad oggi. Solo che prima esistevano i due blocchi internazionali afferenti agli Usa e all’Urss e le interferenze principali erano chiare: gli americani finanziavano gli anticomunisti e i sovietici facevano altrettanto con il partito che li rappresentava stanzialmente, ossia il Pci. Anche allora, comunque, il Bel Paese era territorio per scorribande di servizi segreti e pressioni ufficiali ed occulte di inglesi, francesi, israeliani, libici, palestinesi ecc.
Oggi va in scena lo sconcerto (ipocrita) per le presunte interferenze di Putin sulle nostre elezioni politiche. A due settimane dall’appuntamento è stato fatto trapelare un dossier riguardanti 24 paesi dove i russi sarebbero intervenuti per condizionare il voto. L’Italia non risulta tra questi ma la campagna elettorale è segnato dall’uso strumentale di tale documento che per onestà bisognerebbe catalogare tra le ingerenze amaricane in paesi esteri.
Putin è diventato “cattivo” per l’invasione dell’Ucraina ma lo era anche ben prima. Anche quando Repubblica, che ora si straccia le vesti e randella contro i presunti filo-putiniani, pubblicava, per anni, gli inserti sulla Russia e non certo gratuitamente. Anche quando si faceva la fila a Mosca per firmare forniture di gas e petrolio. Anche quando veniva ritenuto più affidabile dei cinesi col loro progetto della Via della Seta. Sullo scacchiere internazionale e nazionale si giocavano certo influenze ed ingerenze di questi due colossi.
E gli Usa non stavano a guardare. Non lo sono mai stati, soprattutto quando si tratta di difendere i loro interessi e la loro egemonia. Noi facciamo finta di credere che l’Italia stia a cuore agli americani in realtà lo slogan trumpiano “America First, l’America prima di tutto” è la loro filosofia di sempre. Da noi, un’espressione simile sarebbe bollata di sovranismo; da loro è l’asse portante della politica estere ed economica.
Sarebbe bello se l’Italia si liberasse da tutte le influenze ed ingerenze esterne, a prescindere dai colori di bandiera o dalle affinità ideologiche. Altrimenti si è, o lo si diventa, una colonia in mano a potenze straniere.