7 Marzo 2024
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Santu Predu «il mio Eden. La ricerca la mia ragione di vita», confessa Cynthia Vagnetti 70enne del Michigan, padre di origini italiane e madre slovacca trapiantati in America, laurea all’Humanitas nel Michigan State University.
Nel 2010 a Seneghe e nel Montiferru aveva fatto uno studio sulla genetica e sulla conservazione della razza autoctona Sardo Modicana. Un incrocio tra bruno sardo e modica Sicilia di animali destinati al trasporto del grano e ad arare la terra, razza a diffusione limitata tutelata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In Sardegna ne esistono solo 2000 esemplari. Ha pubblicato una tesi su come comunicare la conoscenza delle persone che si dedicano all’allevamento e alla trasformazione del latte del bue rosso. Per un anno ha insegnato il metodo di ricerca ai giovani che frequentano un master alla Scuola di Scienze Forestali e Ambientali di Nuoro.
Nel 2013 ha fatto ritorno in America e dopo aver viaggiato e insegnato in varie parti del mondo, una volta raggiunta l’età pensionabile, nel 2022 ha lasciato definitivamente gli Stati Uniti per il capoluogo barbaricino.
«Sono affascinata da Santu Predu – ammette -, dove tutti si conoscono e trascorrono molto tempo insieme, è il paese dove intendo vivere, la sua storia è nata proprio in questo rione antico dove sono cresciute e vivono le nuove generazioni di antiche famiglie di pastori e dove cultura e storia, tradizione e musica, folclore e tante altre attività di aggregazione danno modo di conoscere tanta gente. Letture di Grazia Deledda e di Salvatore Satta – prosegue -, evocano storie e personaggi di un tempo, il loro vissuto, il loro rapporto con la campagna e gli animali, penso anche a questo monte dove un tempo pascolavano pecore e capre».
Cynthia vuole studiare questo tipo di società per molti aspetti rimasta ancora incontaminata. Giunta a Nuoro nel giugno scorso, non avendo trovato disponibilità immediata in città, ha comprato all’Ortobene una casa con annessa una piccola zolla di terra per coltivare fiori e piante.
«Anche il Monte ha una sua storia – aggiunge -, in questa casa che fra due anni compie un secolo di vita, godo di un panorama splendido dove lo spirito si ritempra e si rinnova».
La ricercatrice intende dedicarsi allo studio scientifico del terreno, mettere a dimora fiori, ortaggi e piante nel giardino di casa. Vorrebbe studiare come utilizzare il bosco per produrre anche cibo, non solo pascolo. Negli anni Novanta, per quindici anni, in America aveva preso parte al movimento “Rigenerazione e sostenibilità” promosso da giovani custodi delle biodiversità che fra le altre cose si occupavano dell’utilizzo del bosco per coltivare prodotti sani a chilometro zero. «Al mio arrivo in Sardegna – sottolinea -, sono rimasta affascinata nel vedere che tutti hanno la possibilità di coltivare la terra e voglio coinvolgere altre persone che come me hanno a cuore la biodiversità. Ogni famiglia è una piccola azienda autosufficiente sempre a contatto con la terra e con le persone. Mentre nel mio paese cercavamo di inseguire questo tipo di vita, qui il tempo sembra essersi fermato perché nulla o quasi è cambiato».
Cynthia Vagnetti vive con un gatto nuorese e tanti amici attorno che le vogliono bene. Zappa e sradica le erbacce del suo giardino per far vivere la terra in primavera. Nel Michigan ha lasciato madre e fratello, spera che parenti e amici americani vengano a trovarla, quanto a lei non intende affatto lasciare questo posto.
Il suo desiderio? Avere l’opportunità di promuovere e condividere le bellezze di Nuoro e del suo Monte con altre persone. «Molti vengono da turisti, abitarci è tutt’altra cosa».