Distretto Rurale Barbagia, opportunità a rischio per un equivoco
di Redazione

13 Novembre 2024

3' di lettura

Un equivoco sull’ammontare del contributo ministeriale rischia di compromettere un’opportunità storica per il territorio barbaricino. Il progetto “Barbagia: il cibo dei centenari”, presentato dal Distretto Rurale Barbagia, ha ottenuto un finanziamento ministeriale di oltre 9,5 milioni di euro, classificandosi tra i migliori dieci progetti nazionali su venti partecipanti, superando realtà consolidate come il Distretto Agroalimentare Puglia Federiciana e il Distretto Toscana del Sud.

L’iniziativa, che coinvolge 95 imprese locali e prevede investimenti totali per 29 milioni di euro, è stata però frenata da un voto contrario del Consiglio Regionale sul cofinanziamento di 7,1 milioni, basato apparentemente su dati non aggiornati relativi al contributo ministeriale.

«C’è stato un equivoco sui numeri che può essere ancora chiarito», spiega Michele Virdis, presidente del Distretto Rurale Barbagia. «Il ministero ha aumentato il finanziamento iniziale di 2,5 milioni fino a 9,5 milioni, ma questo aggiornamento sembra non essere stato considerato nella valutazione regionale. Siamo fiduciosi che, una volta verificati i dati corretti, si possa trovare una soluzione nell’interesse del territorio».

Il Distretto Rurale Barbagia, costituito nel 2020, rappresenta un modello innovativo di sviluppo che unisce otto comuni (Gavoi, Lodine, Ollolai, Olzai, Oniferi, Ovodda, Tiana e Sarule) e oltre 200 soggetti tra imprese agricole, artigiane e di trasformazione. «Questo progetto non è solo un’opportunità economica», sottolinea Virdis, «ma una risposta concreta allo spopolamento e alla perdita di servizi che affligge le nostre comunità. Parliamo di investimenti che potrebbero rivitalizzare l’intero tessuto produttivo della Barbagia».

Gli investimenti previsti mirano alla diversificazione delle produzioni, al miglioramento della qualità dei prodotti e alla sostenibilità ambientale delle filiere produttive. «I nostri imprenditori hanno dimostrato di poter competere con le più importanti realtà nazionali», aggiunge Virdis. «Sarebbe un peccato sprecare questa occasione per un malinteso che confidiamo possa essere rapidamente risolto attraverso un dialogo costruttivo con la Regione».

Il tempo stringe: la firma del contratto con il Ministero è già avvenuta il 16 febbraio 2024 e la registrazione presso la Corte dei Conti è imminente. Senza il cofinanziamento regionale, il territorio rischierebbe di perdere non solo i 7,1 milioni della Regione, ma anche i 9,5 milioni già stanziati dal Ministero.

«Siamo pronti a fornire tutti i chiarimenti necessari», conclude Virdis. «Il nostro territorio ha dimostrato di saper progettare il proprio futuro. Ora serve solo la volontà politica di sostenerlo, correggendo un errore di valutazione che può essere ancora sanato».

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