Giorgia Meloni (ph Ansa/Sir)
Elezioni, affermazione di FdI ma l’astensione è la più alta di sempre
I 16 eletti in Sardegna, 10 seggi al centrodestra, 3 al csx e 3 al M5S
di Redazione

27 Settembre 2022

3' di lettura

Balzo dell’astensionismo, che aumenta di 9 punti rispetto al 2018; affermazione eclatante di Fratelli d’Italia che consente alla coalizione di centro-destra di conquistare la maggioranza dei seggi e quindi di puntare al governo; conferma dell’estrema volatilità dei consensi elettorali tra una tornata e l’altra. Questi gli elementi principali che emergono dal voto del 25 settembre.Il partito guidato da Giorgia Meloni ottiene il 26,4% rispetto all’8,79% della Lega e all’8,11% di Forza Italia, con Noi Moderati allo 0,91% (dati relativi alla Camera quando mancano poche sezioni da scrutinare). Un esito che riconfigura profondamente gli equilibri della coalizione, tanto che non pochi commentatori osservano che bisognerebbe parlare di destra-centro e non di centro-destra. Il totale della coalizione è pari al 43,81%, ma in virtù dell’effetto maggioritario del sistema elettorale (nei collegi uninominali questa aggregazione fa quasi il pieno) FdI e i suoi alleati ottengono la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera sia al Senato.
Nella coalizione di centro-sinistra il Pd ha ricevuto il 19,09%, l’alleanza Verdi-Sinistra il 3,63%, +Europa il 2,83%, Impegno civico (Di Maio) lo 0,60%, per un totale di 26,16%. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 15,39% e Azione-Italia viva il 7,78%. Non coalizzati e sotto la soglia di sbarramento Italexit, Unione popolare con De Magistris e Italia sovrana e popolare, rimasti al di sotto del 2%. Il confronto con le precedenti elezioni politiche mostra in modo vistoso la rapidità e la profondità dei cambiamenti nelle scelte dell’elettorato.Nel 2018 FdI aveva il 4,3% dei suffragi, la Lega il 17,4 (e nelle europee del 2019 era arrivata al 34,3%), Forza Italia il 14%, il M5S il 32,7%. Azione non esisteva. Stabile il Pd che aveva il 18,7.
Ma su tutto c’è l’ombra dell’astensionismo più alto di sempre. È andato alle urne il 63,91% degli aventi diritto. In altre parole più di un elettore su tre non ha votato.

Gli eletti in Sardegna

Il centrosinistra, con il Pd che perde anche il primato di primo partito di opposizione, e il Movimento Cinquestelle, che fa il boom sfiorando il 22% nonostante perda tanto rispetto all’exploit del 2018, ottengono rispettivamente tre seggi.
Ecco i nomi dei 16 eletti: A Palazzo Madama con il centrodestra approderanno Marcello Pera (FdI), Antonella Zedda (FdI), Giovannino Satta (FdI). Per il centrosinistra Marco Meloni (Pd) e per il M5s Sabrina Licheri, effetto dell’opzione quasi certa di Ettore Licheri eletto in Toscana. A Montecitorio il centrodestra porta Dario Giagoni (Lega), Salvatore Deidda (FdI), Francesco Mura (FdI), Barbara Polo (FdI), Gianni Lampis (FdI, attuale assessore regionale all’Ambiente), Ugo Cappellacci (Forza Italia, coordinatore regionale del partito ed ex governatore) e Pietro Pittalis (Fi). Nel centrosinistra eletti Silvio Lai (Pd) e Francesca Ghirra (Alleanza Sinistra-Verdi, che strappa il seggio alla deputata uscente del Ps Romina Mura). Il M5s si afferma con Emiliano Fenu e Susanna Cherchi, che passa a seguito dell’l’ufficialità dell’elezione di Alessandra Todde nella circoscrizione Lombardia 2.

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