14 Aprile 2022
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Nuoro - Cosa resterà della visita a Nuoro del sottosegretario alla Salute Andrea Costa? Intanto le sue parole scritte dopo l’incontro nella sala consiliare del Comune con le associazioni dei malati e i comitati del territorio. «Sono seguite testimonianze molto toccanti – ha scritto Costa – come quelle di Michele, paziente oncologico, e di Stefania, affetta da Sclerosi multipla. Un proverbio dice che chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita. Torno a Roma con nuove importanti responsabilità di cui mi faccio carico. Porterò le loro istanze al Governo e ribadisco la piena disponibilità a trovare soluzioni alle criticità».
Le due persone citate dal sottosegretario sono Michele Siotto e Stefania Calvisi.
«Ci è stata data la possibilità di parlare con il sottosegretario Costa, persona alla mano, sensibile, disposto all’ascolto, tutte cose che non avrei dato per scontate – ci dice Michele Siotto –. Abbiamo portato i nostri dolori, purtroppo alcuni le proprie lacrime, ma anche eventuali soluzioni. A mio parere l’incontro è stato molto positivo. Vorrei, senza sollevare alcun tipo di polemica, precisare all’assessore Regionale Nieddu che nonostante lui ci tenga a ricordare che ha fatto il “possibile”… che evidentemente il “possibile” non è sufficiente! Se in tanti eravamo lì – prosegue – è perché la sofferenza e le problematiche sono ancora tante. Vorrei però ringraziarlo per la presenza, perché non è facile metterci la faccia. Ammetto che in pochi dalla Regione sono disposti a scendere in piazza tra le persone, in rappresentanza del nostro territorio, anche con il rischio di accollarsi i malumori. Finché nei reparti – conclude Michele Siotto – ci saranno pazienti costretti a portarsi una coperta da casa, a fare nottate su una barella o su una scomoda poltrona, costretti ad elemosinare un farmaco magari salvavita, finché questo ospedale non recupera la sua credibilità e attrattiva nei confronti di altri operatori sanitari, magari con dei primari, beh allora siamo ancora lontani dalla soluzione delle problematiche».
Da parte sua Stefania Calvisi, affetta da Sclerosi multipla da 27 anni, ha portato all’attenzione del sottosegretario la sua attuale situazione, comune a tanti malati. Dopo un brusco peggioramento della malattia, la neurologa di riferimento ha deciso un cambio di terapia che però a Stefania è precluso. Le scorte, infatti, «sono solo per chi già la usano. Gli altri – ha spiegato – devono attendere una gara d’appalto per reperire fondi. La richiesta di reperimento è ferma da novembre 2021 e ad oggi non si è ancora sbloccato nulla. Questa situazione è uguale in tutta la Sardegna, e forse non solo, non so. Ma la mia patologia, come tante altre, non attende i tempi di una gara d’appalto. Noi malati – ha sottolineato Stefania con forza – abbiamo tanti problemi da affrontare ogni giorno e vi assicuro che non possiamo aggiungerci anche la burocrazia. Perché per noi, ogni minuto perso, rischia di trasformarsi in un “è troppo tardi per fare qualcosa”. Noi spesso, ci troviamo nella condizione di dover andare fuori regione a farci curare, per cercare di avere un farmaco salvavita con tutti i disagi e le spese che questo comporta. Senza sapere se potremo averlo, senza sapere come, dove e quando potremo iniziare a curarci, mentre la malattia va avanti. Avere i giusti farmaci a disposizione, avere la possibilità di curarci, di sperare è per noi fondamentale. Perché noi non abbiamo tempo, la malattia non aspetta. So e spero – ha concluso – che ci siano dei modi per sbrogliare questa situazione. Voi potete farlo, per dare un futuro a tutti i pazienti, che come me, vivono in questa situazione. Per favore ridateci la speranza », la sua richiesta finale prima di sciogliersi pianto. Quelle lacrime, come ha sottolineato Michele Siotto, non sono segno di debolezza, sono quelle di una guerriera.
A pochi giorni dall’incontro è successo che quelle parole hanno smosso qualcosa e la promessa della politica per una volta si è tramutata in realtà. Il farmaco sperimentale dovrebbe, infatti, essere disponibile per tutti i pazienti come Stefania.
Questo non significa che i problemi siano risolti per tutti, come dice ad esempio Alessandra Muscau: «Credo che Stefania abbia espresso il pensiero di tutti noi con patologie autoimmuni. Siamo abbandonati a noi stessi da una Regione presa da tante cose futili di fronte a un male che giorno dopo giorno mangia un pezzo del tuo corpo. Anche io come lei mi sono ritrovata a sostituire una terapia che mi era stata prescritta fuori regione, già prima del Covid, ma che la regione Sardegna dopo mesi di attesa non è mai riuscita a procurarmi».
All’incontro in Comune organizzato da Mara Lapia, componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera dei deputati, c’erano oltre al sottosegretario Costa anche l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, i rappresentanti dell’Aism, associazione dei malati di sclerosi multipla, le delegazioni dei comitati arrivati da Ogliastra, Mandrolisai e Marghine, l’associazione dei malati oncologici “Vivere a colori” guidata da Marilena Pintore, da mesi protagonista di una lotta iniziata in catene davanti al San Francesco e proseguita nel camper del presidio in piazza Vittorio Emanuele.