20 Gennaio 2023
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Fonni - In questo tempo di emergenza climatica, era particolarmente attesa anche nel centro Sardegna. La neve è arrivata copiosa sul Gennargentu e comunque ha regalato qualche fiocco nell’Isola sopra i 600 mt di altitudine. Per quanto foriera di disagi, essa è una “gelida” boccata di ossigeno per chi lavora nel settore agropastorale e in quello turistico. La terra si disseta e in poche ore è boom di prenotazioni nelle strutture ricettive della montagna.
Abbiamo avuto la possibilità di arrivare a Fonni: gli spazzaneve sono al lavoro già da ieri ma non è semplice raggiungere le alte vette. Lungo la strada statale e provinciale qualcuno si ferma per montare le catene sulla propria autovettura; in paese spiccano sopra la soffice coltre i colori sgargianti delle calde tutine dei bambini, i quali tra le vie o nelle piazze del paese giocano con i loro slittini oppure passeggiano con gli amici fidati a quattro zampe.
Il nostro intento era quello di raggiungere i ristoratori e raccogliere la loro immaginabile soddisfazione. È metà mattinata e in centro i locali sono ancora chiusi; da Donnortei non è permesso proseguire verso Monte Spada e Bruncuspina perché sono all’opera i mezzi per garantire la viabilità. Tentiamo di contattarli telefonicamente, ma senza successo.
Decidiamo allora di fermarci all’agriturismo Muggiana e fortunatamente ci accoglie Gianfranco Cadau. Questi si presenta quasi trafelato e a noi sorge immediatamente qualche dubbio sull’opportunità di disturbare con un’intervista. Infatti, è bastato presentarsi a nome del settimanale diocesano per sentirsi dire prima di proporre qualche domanda «Siamo pieni e abbiamo tanto da fare». La sincerità dell’operatore non esclude l’ospitalità, perché capisce il nostro essere lì proprio per documentare la fortuna di vedere i tavoli presto occupati per il weekend e oltre. Gli chiediamo se fosse contento e la risposta – per stare in tema alla stampa cattolica – è biblica: «La nostra manna dal cielo è bianca». Al di là del compito giornalistico, viene umanamente spontaneo compiacersi per la grazia del lavoro davanti alla crisi economica. Con simpatia, Gianfranco conferma: «’hi che ishaggede a marthu» (che la neve possa sciogliersi a marzo), interpretando l’auspicio di tutti i colleghi del settore.