31 Ottobre 2023
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Nel 2022 gli italiani hanno speso 136 miliardi di euro in tutte le tipologie di azzardo legale, un dato in crescita del 22,3% rispetto all’anno precedente. A fornire questo dato impressionante è il report Il libro nero dell’azzardo. La crescita impetuosa dell’azzardo online in Italia. Mafie, dipendenze, giovanirealizzato da Federconsumatori e Cgil in collaborazione con la Fondazione Isscon, presentato nel settembre scorso.
Le cifre “in gioco”
Il rapporto evidenzia una crescita clamorosa del fenomeno, in particolare per quanto riguarda il gioco da remoto, vale a dire sulle piattaforme online. «Innumerevoli sono i luoghi e le condizioni in cui si può giocare d’azzardo: slot machines, videolottery, gratta e vinci, scommesse sportive, lotto. Nel 2019 l’azzardo online rappresentava la metà di quanto giocato fisicamente. Nel 2020 i locali dell’azzardo sono stati chiusi per sei mesi a causa della pandemia, provocando il primo sorpasso del giocato online. Superamento confermato nel 2021, a fronte degli stessi mesi di chiusura. Nel 2022, senza più restrizioni di natura sanitaria, il gioco fisico è cresciuto moltissimo senza tuttavia raggiungere i livelli pre-pandemici. Il gioco online invece ha superato nel 2022 i 73 miliardi di euro, non solo confermando il sorpasso ma raddoppiando nei numeri rispetto al 2019. Nei primi sette mesi del 2023 si registra una ulteriore crescita del 10%, rendendo probabile il superamento degli 80 miliardi a fine anno, nel solo online. Nella fascia d’età 18-74 anni il gambling online corrisponde nel 2022 alla incredibile cifra di 1.719 euro annui pro capite, con marcate differenze nelle diverse aree del Paese».
Per dare un’idea dell’entità del fenomeno pensiamo che l’ultima finanziaria è stata di 35 miliardi, la spesa per l’istruzione è di 52 miliardi, quella per la difesa di quasi 28, il finanziamento per il Servizio sanitario è pari a 128 miliardi. Solo la spesa alimentare complessiva – stimata nel 2022 sui 160 miliardi – supera (per ora) i numeri dell’azzardo.
Il profilo del giocatore e il gioco online
Non esiste una contrapposizione “gioco fisico vs gioco online”, oggi semplicemente – evidenzia il report – si è ampliata l’offerta. «Il gioco da remoto ha un’offerta potenzialmente illimitata ed è “più conveniente” per tutti gli attori in campo (tranne per le entrate dello Stato per cui il ricavo derivante dagli apparecchi fisici da intrattenimento continua a rappresentare la fetta più importante del gettito erariale). È conveniente per il Gestore perché sono assenti i costi propri delle attività in sede fissa quali affitti, i salari, i materiali. Il web e i vari dispositivi costantemente connessi consentono, poi, di raggiungere chiunque in qualunque momento. Il gioco da remoto è “più conveniente” per il giocatore rispetto all’azzardo fisico: manca il controllo sociale e la barriera dell’accesso alla macchinetta o alla sala slot. Si gode di un sostanziale anonimato con il rischio dato dalla maggiore facilità all’attività online per i minori, grazie alle identità “prestate”».
Record italiani
Nonostante il nostro Paese sia agli ultimi posti in Europa per connessioni internet, diffusione di wi-fi e copertura internet ad alta velocità, l’Italia occupa le primissime posizioni per diffusione di gioco d’azzardo online: si stima siano 3,8 milioni i giocatori attivi sui 30 milioni di giocatori nel territorio dell’Ue e Gran Bretagna. Come altre volte sottolineato, i livelli di gioco sono crescono con l’acutizzarsi della crisi economica: «Motore di questa dinamica, alimentata dalla crescente pubblicizzazione dei giochi d’azzardo legali, è l’idea illusoria di una vincita in grado di garantire la risoluzione “in un colpo solo” dei problemi economici correlati alla crisi».
Altro dato su cui riflettere è la conferma che l’azzardo online è uno dei più importanti canali di riciclaggio di capitali sporchi (non solo mafiosi ma da aree imprenditoriali a storica irregolarità): «Nei territori ad alto tasso di criminalità organizzata la quantità di giocato online è abnorme».
I giovani e l’azzardo online
«Comincia ad essere evidente che una serie di videogiochi, considerati innocui, predispongono all’azzardo fin dall’infanzia – si afferma nel report -. È il caso di quei giochi che simulano vincite o che richiedono acquisti in app per continuare a giocare. Per i più giovani il sorpasso sul gioco fisico da parte del gambling da remoto è avvenuto da tempo. In questo senso quella dei giovani è singolarmente l’area più matura per esaminare il fenomeno e le sue implicazioni. Si gioca in classe, nella propria camera, in assenza di ogni controllo sociale possibile nel gioco fisico. Grazie alle carte prepagate si giocano somme sempre maggiori, spesso nella disattenzione dei genitori».
I numeri in Sardegna e a Nuoro
L’ultimo “Rapporto di Ricerca sulla diffusione del gioco d’azzardo in Sardegna attraverso lo studio GAPS” (realizzato da Regione e Cnr con somministrazione di questionari) è datato 2021 su dati 2020, non aggiornatissimo dunque. Lo si può leggere online. Tornando invece al Report di Federconsumatori si possono comunque evincere alcuni dati riguardanti la Regione. Nel 2022 la raccolta per le giocate online nelle province sarde è stata di oltre 1milione e 800mila euro, pari a circa 1600 euro pro capite nella fascia d’età 18 – 74 anni. Nella provincia di Nuoro la raccolta per le giocate online è stata di oltre 42 milioni (oltre 209 milioni a Cagliari, quasi 147 a Sassari, 37 a Oristano). La spesa pro capite online è stata nel 2022 pari a 1956 euro a Cagliari, 1723 a Nuoro, 1700 circa euro a Oristano e Sassari.
Un aspetto ancora sottovalutato
I costi sociali del fenomeno
Troppo spesso il gioco, che gioco non è, viene considerato solamente per gli effetti sulle entrate dello Stato e a farla franca sono le potenti lobby dell’azzardo. Occorre il coraggio di analizzare il fenomeno anche nei suoi risvolti sociali e nella sua degenerazione a patologia.
L’altra faccia della medaglia è il gioco d’azzardo patologico, finalmente tornato alla ribalta ma solo perché ha visto coinvolti calciatori di serie A. Quello che è chiaro è che il gioco non sia ancora visto da tutti come una malattia, con tutto ciò che ne consegue. Il report di Federconsumatori lo chiede chiaramente: «Quanto vale il peso dell’azzardo sulla collettività, sulla Sanità, sui bilanci pubblici? Quanto costa un matrimonio distrutto dall’azzardo? O una vita di disastri economici, personali e familiari? Quanto costa una vita che non parte, quando ci si perde fin da giovani nel tentativo di trovare scorciatoie che spesso portano ad un burrone? Quanto costa un furto, la perdita del lavoro, il finire in mano agli strozzini? Quanto costa la disperazione, la depressione? Quanto costa un suicidio?».
Abbiamo contattato il SerD di Nuoro per una analisi del fenomeno in Provincia, siamo in attesa che venga autorizzata l’intervista da parte della direzione sanitaria.