Gli ammalati di Covid invocano Santa Rita
di Redazione

22 Maggio 2021

3' di lettura

È Rita la Santa più invocata dai malati di Covid, a rivelarlo è una ricerca condotta lo scorso anno e resa nota il 21 aprile scorso dalla rivista Ethics, Medicine, and Public Health (Etica, medicina e salute pubblica ndr). Il sondaggio (leggi) è stato condotto dagli autori A. Perciaccante, A. Coralli, P. Charlier (medici e ricercatori dell’Università di Parigi e dell’azienda sanitaria di Gorizia) su due dei social network più utilizzati, Twitter e Facebook, tra il 21 e il 25 agosto 2020. Ciascun autore ha pubblicato sulla sua pagina la domanda: «Quale santo pregheresti per combattere un’infezione da Covid?». Su una platea di circa 15mila persone raggiunte i partecipanti al sondaggio sono stai 1158, principalmente originari della Francia e dell’Italia. In quel periodo – sottolineano gli autori – la campagna di vaccinazione era lontana dall’essere avviata, Rita, la “Santa degli impossibili” che festeggeremo il 22 maggio stravince con 558 punti: «Il primo posto – si legge nello studio – riflette chiaramente il carattere pessimistico e fatalista della situazione e la mancanza di credito dato all’offerta terapeutica di fronte al Covid-19». Al secondo e terzo posto troviamo rispettivamente San Rocco e San Sebastiano che, secondo la tradizione, sono considerati i principali protettori contro la peste, il cui andamento epidemico è stato paragonato a quello del Covid-19. I risultati sulle prime tre posizioni suggeriscono agli autori che la scelta del santo da invocare sia stata «influenzata principalmente dalla consapevolezza circa la difficoltà dell’attuale situazione pandemica, e da una buona conoscenza della tradizione cattolica da parte dei partecipanti all’indagine». Vengono poi invocati Sant’Antonio Abate (tradizionalmente invocato contro le malattie), Sant’Adriano di Nicomedia, Sant’Agricola d’Avignone, Sant’Edmond Martire, San Quirino di Neuss. Curiosità, in classifica appare anche Santa Corona, vissuta nel secondo secolo dopo Cristo e associata al martirio di San Vittore, i cui resti sono conservati ad Anzù, in provincia di Belluno: si festeggia il 14 maggio e rappresenta la testimonianza di un Dio che si fa prossimo ai sofferenti e ai moribondi, anche quando tutto appare perduto: da molti è stata indicata come patrona da invocare contro la pandemia. Il breve studio medicoantropologico rivela «la psicologia dei pazienti occidentali rispetto ai mezzi utilizzati nella lotta contro le malattie, in particolarein un contesto epidemico/pandemico. L’indagine – concludono gli autori – conferma che i cattolici continuano ad affidare alla divinità i propri dolori, le proprie ansie e le proprie speranze, soprattutto in tempi di stress globale, soprattutto se si tratta di una difficoltà improvvisamente presentata che ha cambiato lo stile di vita delle persone». © riproduzione riservata

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