13 Gennaio 2022
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Cosa succede all’ Università di Nuoro? Ne parliamo con Izabella Paula Porcu. «Siamo gli studenti dei corsi universitari Nuoresi che appartengono sia all’Università di Sassari che di Cagliari, sono la rappresentante degli studenti del corso di laurea in scienze Forestali e Ambientali, insieme a Mara Mameli». La situazione a oggi? «A seguito del previsto passaggio da Consorzio a Fondazione il polo universitario nuorese è attualmente chiuso, cioè inaccessibile agli studenti. Le lezioni vengono provvisoriamente svolte on-line, però non abbiamo una data né la sicurezza di quando e se potremmo rientrare nelle nostre sedi. Questo per noi è motivo di grandissima preoccupazione e disagi. Non possiamo accedere alla biblioteca, alle aule, ai laboratori, a tutti i locali fondamentali per il nostro percorso di studi». E questo perché era scaduto il contratto con la cooperativa che garantiva questi servizi? «A quanto pare sì». Tra l’altro state vivendo in un momento in cui il commissario liquidatore per svarioni vari non è stato ancora nominato e quindi avete un vuoto normativo e di guida. «Noi non siamo specialisti in tutte le questioni politiche e burocratiche richieste da questo tipo di passaggio e di nomine. Ci rendiamo conto che il tempo necessario per il passaggio da Consorzio a Fondazione potrebbe essere molto lungo. Quello che noi chiediamo, a prescindere da come si svolgeranno le cose politiche e di natura amministrativa, è che ci vengano riaperte le sedi quanto prima. Si trovino insomma delle soluzioni tampone finché il quadro politicoamministrativo non sia chiaro». Voi non siete né fans della fondazione né fans del consorzio però chiedete un diritto e cioè che i servizi funzionino. Quali passi pensate di intraprendere per poter sbloccare la situazione? «Di sicuro non smettere di far sentire la nostra voce; non smettere di informare l’opinione pubblica e chiunque ci ascolterà su quello che succede; di sicuro soprattutto non smettere di essere uniti sia tra studenti forestali che con gli altri corsi universitari nuoresi. Questi per ora sono i nostri scopi e speriamo di restare uniti fino alla fine di questa storia». Tra l’altro avete promosso raccolta di firme. Come sta andando? «Diciamo piuttosto bene, meglio di quanto ci aspettavamo. Ci tengo a precisare che le petizioni in realtà sono due, una per Scienze Forestali e l’altra più comune che racchiude tutti i corsi universitari nuoresi come scienze giuridiche,infermieristica, progettazione gestione e promozione turistica degli itinerari della Cultura e per l’Ambiente. Questo perché all’inizio le petizioni volevano riguardare situazioni singolari per ogni corso di laurea ma poi ci siamo resi conto che pur essendo singolari queste situazioni il problema ci accomuna tutti e quindi abbiamo deciso di cooperare con le petizioni rendendole sostanzialmente univoche. Tutte le firme che ci arriveranno, sia nell’una che nell’altra, verranno poi riunite». Ad oggi voi non avete avuto incontri istituzionali con il Rettore dell’università di Sassari o con l’assessore regionale della Pubblica Istruzione da cui dipende l’università. «Fino a questo momento noi abbiamo avuto modo di interagire col Rettore, Gavino Mariotti. In sostanza ci ha anticipato che dal 28 di dicembre le strutture sarebbero state chiuse e che molto probabilmente ci saremo ritrovati a fare lezione in DAD, è così poi è stato. Finora abbiamo soltanto queste risposte da parte della nostra università. Altri incontri con altre cariche politiche o amministrative non ne sono seguiti ma ci tengo, di nuovo, a precisare che il nostro scopo non è quello di infilarci in nessuna questione politica né schierarci da nessuna parte. Se mai dovesse capitare di parlare con qualche esponente politico, qualunque esso sia, noi ci terremo a precisare che vogliamo soltanto poter accedere alle nostre sedi». Insomma, per voi, la prima politica è studiare, mettervi in condizione di studiare. © riproduzione riservata