Dai Paesi - Siniscola
Le statue di Mont’e Prama (ph Museo Archeologico Nazionale di Cagliari)
“Grandi statue sarde” di Maurizio Feo all’Ute
di Marco Camedda

3 Maggio 2022

3' di lettura

Siniscola - Venerdì 6 maggio alle ore 18 nella sala convegni “Fondazione Farris-Tedde” di Via Sassari, l’U.T.E (Università della Terza Età – Luigi Oggiano) ospiterà la presentazione del libro di Maurizio Feo Grandi Statue Sarde. Il fenomeno orientalizzante nel cuore del Mediterraneo. La serata sarà coordinata da Antonio Murru, vice presidente dell’Ute che porterà i saluti iniziali. Seguirà una lettura di alcuni brani del libro da parte della Prof.ssa Francesca Capra. Interverranno l’autore e gli editori, l’archeologo Giacobbe Manca, Antonio Murru e Tommaso Esca del Cda del Museo Man di Nuoro. Sul finire l’autore risponderà alle domande del pubblico. La serata sarà allietata dagli “Juntos” – Trio musicale Oroseino – che proporranno alcuni brani strumentali di musica etnica sarda con “Trunfas e Launeddas”.

In precedenza il Libro di Feo è stato presentato il 9 Aprile scorso ad Orosei nello stupendo spazio settecentesco del Montegranaticu (ex-chiesa sconsacrata) e il 21 Aprile a Galtellì nella nuovissima e vasta sala Consiliare del Comune utilizzata anche come sala convegni e ubicata nel nuovo centro polifunzionale e anfiteatro Comunale.

Maurizio Feo

Maurizio Feo, bolognese e moglie sarda, è un chirurgo. Da decenni si interessa di cultura antica, folklore e storia sarda. Da 21 anni collabora, scrivendo articoli di antropologia, paleopatologia, genetica e storia, con la rivista sarda semestrale Sardegna Antica, fondata e diretta dall’archeologo Giacobbe Manca, di cui è attualmente condirettore. Oltre al libro Grandi Statue Sarde ha scritto sulla Sardegna di ieri e di oggi, nel 2012: L’Ira degli Dei e i Popoli del Mare; nel 2017 La Malaria in Sardegna e in Italia: come ebbe origine e come fu vinta.
“Non sono un’archeologo – afferma Maurizio Feo – per cui ho dovuto moltiplicare i riferimenti bibliografici, per rendere al massimo l’accuratezza e correttezza delle mie affermazioni e delle mie fonti. Nei confronti delle cose sarde il mio comportamento è riassumibile in una frase: “Amare qualche cosa impegna a descriverla esattamente come essa è: con i pregi per cui la si ama e con i difetti malgrado i quali la si ama”. Con questo libro – conclude l’autore – ho voluto dare alla controversa questione di Monti Prama un apporto chiaro, diretto e didattico”.

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