Distruzione e dolore nella Striscia di Gaza (Ph Ansa/Sir)
Il 27 ottobre la preghiera per la pace
di Redazione

24 Ottobre 2023

2' di lettura

Una giornata di preghiera, digiuno e penitenza per la pace è stata indetta da Papa Francesco per venerdì 27 ottobre. Le ragioni sono il timore per quanto sta avvenendo in Terra Santa e negli altri focolai di guerra nel mondo. Il pensiero del Pontefice è andato infatti, dopo l’udienza generale, a quanto sta accadendo in Palestina e Israele:

Le vittime aumentano e la situazione a Gaza è disperata, si faccia per favore tutto il possibile per evitare una catastrofe umanitaria.

A inquietare Francesco è il possibile allargamento del conflitto “mentre nel mondo tanti fronti bellici sono già aperti”.

Tacciano le armi, si ascolti il grido di pace dei poveri, della gente, dei bambini. La guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione. Aumenta l’odio, moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro.

“Per favore, fratelli e sorelle”, ha ribadito, “continuiamo a pregare per la pace nel mondo, specialmente nella martoriata Ucraina”, di cui adesso non si parla più, ma in cui “il dramma continua”. L’esortazione rivolta ai credenti è quindi quella di “prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace”, con preghiera e dedizione totali. Da qui la decisione di indire una giornata di preghiera, che si svolgerà venerdì prossimo a San Pietro alle ore 18. L’invito è rivolto anche ai “fratelli e le sorelle di varie confessioni cristiane, appartenenti ad altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace”. La richiesta di predisporre iniziative simili è estesa anche a tutte le chiese particolari.

A 45 anni dall’elezioni al soglio di Pietro di San Giovanni Paolo II, celebrata lunedì scorso, Papa Francesco ha ricordato ai pellegrini in lingua polacca che “durante il suo pontificato è risuonato con grande forza l’appello a spalancare le porte a Cristo. Questo ha portato frutti sia nelle conversioni personali che nei cambiamenti sociali in molti Paesi fino ad allora chiusi a Cristo”. (Vatican News)

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