l confronto nei tavoli sinodali (photo by Ufficio comunicazioni sociali Ces)
Il cammino sinodale delle Diocesi sarde
La cronaca dell'incontro regionale di Orosei e le testimonianze dei partecipanti
di Redazione

7 Ottobre 2024

7' di lettura

Un momento importante per le diocesi della Sardegna. L’incontro regionale di Orosei ha visto la partecipazione di quasi 600 persone provenienti dalle 10 Chiese dell’Isola, sotto la guida dei Vescovi. 

Due giorni scanditi dalla preghiera, da lectio divina e da testimonianze. Nei tavoli sinodali, 48 in totale, ciascuno dei quali coordinato da un “facilitatore”, sono stati analizzati i sette temi proposti: la missione, la parrocchia, la corresponsabilità, la formazione, il linguaggio e la gestione delle strutture. Al termine ogni volta di confronto la restituzione in sala.

Le giornate sono state contrassegnate dalla volontà di ascolto e comunione: laici e consacrati insieme, per un appuntamento che è un unicum nella storia delle Chiese della Sardegna. Finora non c’era stato un incontro di tutto il “Popolo di Dio” che abita l’Isola: tanti appuntamenti per specifici ambiti pastorali ma mai un momento nel quale potersi liberamente esprimere e donare la propria esperienza, insieme ai Pastori della Chiese.

La riflessione proposta il primo giorno da suor Rita Lai, docente alla Facoltà Teologica, era incentrata sul Vangelo del giorno, il brano di Luca, al capitolo 9 versetti 18-22, nel quale Cristo interroga i discepoli su chi sia Lui, secondo la gente ma soprattutto secondo loro. Nel suo intervento suor Rita ha ricordato che la domanda posta ai discepoli oggi viene fatta a noi

Significativa la testimonianza di Mauro Panico e Anna Lasiu, coniugi della diocesi di Oristano, che hanno raccontato la loro storia, iniziata fin dalla giovinezza, all’interno della Chiesa. Per i due la Sposa di Cristo deve essere capace di «non aspettare la famiglia sulla soglia della porta del tempio, ma deve saperla incontrare nella dimensione domestica».

Prima dell’avvio dei tavoli sinodali, monsignor Antonello Mura, presidente della Conferenza episcopale della Sardegna, ha ricordato l’importanza dell’appuntamento voluto dai Vescovi, occasione per fare il punto del cammino sinodale voluto da Papa Francesco: «L’appartenenza ecclesiale – ha detto – ci invita a camminare assieme, ad ascoltarci e a raccontare quanto stiamo vivendo, ponendolo in uno sguardo che apre orizzonti per il futuro. Quella del racconto è un’arte, che ha bisogno di ascolto e di condivisione, ma anche di sguardi profetici». 

Nella serata di venerdì un momento di intrattenimento e di riflessione, con l’attore e cantante Mattia Siddi di Cagliari, meglio noto per uno dei suoi personaggi “Gesù di Cagliari”. Un’ora di dialogo, nel quale il 40enne cagliaritano ha mostrato che, al di là dell’ironia, a volte pungente, su alcuni vizi dei credenti da lui messi a nudo nei suoi video, nutre grande rispetto per la fede. 

Nella seconda giornata Alberto Cosseddu, docente della Facoltà Teologica, nella sua lectio incentrata sul Vangelo del giorno, Lc 9,43-4, ha ricordato quando Gesù con grande forza ammonisce i discepoli con la frase: “Mettetevi bene in mente queste parole…”. «È l’invito – ha ricordato Cosseddu – che dobbiamo accogliere oggi e in ogni momento in cui le sfide sembrano in qualche modo sopraffarci».

I tavoli sinodali di sabato mattina sono stati introdotti da monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e Segretario generale della Cei, che ha posto un quesito riprendendo le parole di Papa Francesco: «Verso quali passi, quale direzione e quali passaggi lo spirito ci chiede di compiere per camminare insieme?» perché, ha detto, «è bello stare insieme ma è più bello camminare insieme».

Nei tavoli sono emerse idee e proposte che, oltre ad essere state raccolte ed inserite in un unico strumento di analisi, verranno certamente analizzate dai Vescovi per delineare le azioni pastorali dei prossimi anni. Grazie alle parole emerse è stato possibile individuare quelle che maggiormente hanno segnato i momenti di confronto. Per laici, sacerdoti, religiose e religiosi e vescovi, l’ascolto, la relazione, la collaborazione, la formazione, la testimonianza e la condivisione sono quelle che hanno segnato il lavoro dei tavoli.

Prima della conclusione un’ulteriore testimonianza: quella della giovane Caterina Corraine, di Orgosolo, la cui vita è stata segnata da una prima fase di intensa attività nella Chiesa, una successiva di allontanamento per alcuni anni e poi il rientro, per quello che lei stessa ha definito «un ritorno a casa».

A monsignor Antonello Mura il compito di chiudere la due giorni: nel suo intervento ha voluto ringraziare per quanto vissuto nelle due giornate, per l’impegno profuso da ciascuno, nel costruire un momento importante per la Chiese della Sardegna, per le quali ora l’impegno è mettere a frutto quanto vissuto ad Orosei.


Le testimonianze

Testimonianza di un insegnante di religione
Ho partecipato all’incontro sinodale di Orosei. Ho 48 anni, sono un insegnante di religione alle scuole medie della diocesi di Oristano. Ho atteso questo incontro con trepidazione, sapendo che avrei incontrato tantissime persone che non vedevo da tempo e che hanno fatto parte del mio percorso. Per 12 anni (dalla prima media al IV anno di teologia) sono stato in seminario. Sono arrivato carico di aspettative e sono andato via pieno di gratitudine e speranza. Gratitudine innanzitutto allo Spirito Santo che ha voluto e guidato questo momento di incontro e condivisione. Grato a voi Vescovi che vi siete fatti interpreti di questo desiderio. Pieno di speranza perché questa è la strada tracciata affinché da discepoli possiamo sempre meglio avvicinarci al progetto di Bene che Dio Padre ha per ciascuno di noi, come singole persone e come comunità cristiana sarda. L’accoglienza, la professionalità e la disponibilità di tutto lo staff ci ha permesso di vivere questo momento completamente coinvolti in questa chiamata a vivere il Vangelo ognuno nel suo stato di vita. L’auspicio e il desiderio forte è che da qui si riparta e, perché no, che momenti come questi si possano ripetere. Scesi dal monte Tabor ora spetta a ciascuno di noi trasmettere la gioia che abbiamo provato nello stare insieme per camminare insieme.

Testimonianza
Grazie di cuore per questa bellissima esperienza di Chiesa, a prescindere dai lavori nei tavoli, per i quali serviva anche un po’ di fortuna nel capitare in quelli più stimolanti, e le belle testimonianze il ricordo più significativo rimane l’aria che si respirava! Forse aria di Spirito Santo? Vedere tanti volti ormai sempre più conosciuti, anche da altre diocesi, mi fa ben sperare in un futuro di maggiore comunione.

Testimonianza da una parrocchia
A nome del Consiglio pastorale parrocchiale della parrocchia San Giovanni Battista di Olzai desidero esprimere il più caloroso ringraziamento e i migliori complimenti per l’encomiabile lavoro svolto dall’organizzazione dell’incontro sinodale delle Chiese della Sardegna. Per noi è stata una grande occasione di crescita umana, spirituale e di formazione alla sinodalità.

Testimonianza di una giovane
Nel tavolo tematico sono emerse proposte ed è stato un momento di confronto molto ricco per i componenti, tutti hanno espresso un parere positivo e di gratitudine per il vostro lavoro che ha avuto un’ottima riuscita.

Il ringraziamento
Da tutti è stata apprezzata la proposta dell’evento sinodale regionale, con la speranza che questa modalità possa ripetersi in futuro nelle diverse comunità ecclesiali.

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