18 Marzo 2022
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Nuoro ha ricordato il giornalista Piero Mannironi a un anno dalla scomparsa. Lo ha fatto lo scorso 14 marzo all’ExMè con la presentazione del libro Anime maledette. Storie di vita e di malavita in Sardegna (edito da Il Maestrale) – pubblicato pochi mesi prima della morte dell’autore – per iniziativa dell’Istasac, l’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna Centrale. Coordinati dal giornalista Agostino Murgia sono intervenuti Marina Moncelsi, direttrice dell’Istasac, i giornalisti Angelo Altea, Pier Giorgio Pinna e Paolo Merlini, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.
(Foto di Gigi Olla)
«Piero – ha detto il collega Paolo Merlini – era una persona leale e straordinariamente generosa, qualità sempre più rare in questo mestiere soprattutto oggi che vive un profondo cambiamento. È stato detto che era un grande giornalista, vorrei spiegare perché: «C”edo che per fare giornalismo si debba essere innanzitutto buoni esseri umani – diceva il maestro del reportage del ‘900 Ryszard Kapuscinski nel suo libro Il cinico non è adatto a questo mestiere. Se si è una bona persona si può tentare di capire gli altri, le loro intenzioni, la loro fede, i loro interessi, le loro difficoltà, le loro tragedie. È una qualità che in psicologia viene chiamata empatia”. Ecco, se devo pensare a un collega con queste qualità non posso che rivolgermi a Piero. Piero – ha proseguito Merlini – ha raccontato questa terra, i suoi valori e le sue contraddizioni con una legge morale dentro di sé: la convinzione profonda che fare ul giornalista significhi essere partecipi di un processo di cambiamento, diventare parte attiva di un progresso sociale. quanto alla letteratura, si ain forma di romanzo o di gradi reportage, penso fosse la sua nuova frontiera, dopo xche aveva abbandonato il giornalismo quptidiano. Purtoppo questa dimensione non ha fatto in tempo a faecela conoscere appieno se non attraverso questa bellissima rtaccolta di storie di cui abbiamo parlato oggi». «Piero – ha detto ai microfoni di Radio Barbagia Agostino Murgia – era prima di tutto un intellettuale, una persona di grande cultura. Metteva nella cronaca, anche nei pezzi più modesti, un sottofondo culturale che oggi è sempre più difficile trovare». «Piero – ha ricordato il sindaco di Nuoro Andrea Soddu intervistato da Franco Pisanu – era un grande giornalista perché era un grande uomo, una grande persona. Era dotato di un grande senso di umanità, amava la vita, le persone e ne approfondiva la conoscenza e l’anima, questo era quello che voleva far rilevare anche nel suo lavoro giornalistico. Ricordo – ha proseguito Soddu – che si è occupato di casi atroci, terribili, negli anni Settanta Ottanta sempre in maniera oggettiva da un lato ma anche profondamente umana, e questo è il ricordo più importante. Ancora ricordiamo la sua profondissima cultura e questa cifra lo ha aiutato a fare il giornalista, poi un grande amore per la Sardegna e per i valori della nostra comunità. Era profondamente innamorato di Nuoro e così -ha concluso il sindaco – lo vogliamo ricordare». L’evento si è svolto con il patrocinio dell’amministrazione comunale e con la collaborazione della libreria “Novecento”. © riproduzione riservata