Informazione tra potere e denaro
di Francesco Mariani

18 Luglio 2024

3' di lettura

Magari non a voi, ma a me interessa molto e non poco cosa ci sia dietro, nelle modalità e contenuti, delle comunicazioni sociali, specie dei giornali e dei mass-media in genere. Leggendo un articolo cartaceo, in automatico mi chiedo chi lo ha scritto e perché. Certo, c’è la firma dello scrivente ma resta la domanda sul chi lui sia davvero, nel suo vivere e pensare. Il perché scriva quelle cose è molto più intrigante e difficile da decifrare. E qui è il punto cruciale: capire il nesso tra lo scrivente e il datore del suo lavoro, tra il lettore il parlante e l’uditore. Nella nostra piccola casa famigliare diremmo che l’omelia della Messa è stata bellissima ma nessuno ne ricorda il contenuto, il nesso tra il detto ed il recepito. È un dire abbondante ma un consumare frugale. Figuriamoci cosa accade in tante manifestazioni odierne politiche e sindacali. C’ero ma non ci ho capito nulla, “bellu ma no appo cumpresu nudda”

Viene in mente quanto scriveva Jurghen Habermas a proposito dei vari tipi di comunicazione, lo stato burocratico e il mercato: “Potere” e “Denaro”. Il succo dell’informazione sono queste due divinità: politica-potere ed economia realmente ci governano ed impongono la logica, il modo di pensare, da seguire. L’opinione è una merce che va sul mercato ad un certo prezzo, a chi la paga di più. L’unica differenza che la contraddistingue dalle altre merci è il fatto che tale prezzo non è connesso con la quantità di lavoro necessario per produrla ma agli effetti che può avere all’interno di una società. Questo è il vero obiettivo. L’opinione non è una nube mattutina, viene prodotta come una qualsiasi altra merce. Ha i suoi marchi, pubblicità, referenze. Più casino (scusate il termine che in sardo ha ben altro significato) faccio e meglio è.
La realtà esiste nella misura in cui noi la fotografiamo nella nostra mente. La realtà è innanzitutto ciò che hai nel cuore, nella la coscienza, in sas intragnas. Anche l’evidenza la possiamo deformare, ossia attribuirgli altre immagini, maschere i significati. Potere e Denaro, attraverso l’informazione e la disinformazione, hanno il controllo delle menti, del pensiero e della volontà, e poi delle decisioni e delle azioni. Questo Giano bifronte usa tutto, adopera tutto, strumentalizza ogni cosa, non lascia perdere nulla, non perdona nulla, non dimentica nulla. Commercia su tutto selezionando ciascuno.
“Potere” e “Denaro” strutturano ormai anche gli affetti famigliari ed amicali, figuriamoci i mezzi di comunicazione. I quali, tutti parlano di emergenza democratica senza rendersi conto di averla per primi in casa loro. “Currias largas in palas anzenas”.

Eppure, come ha detto Papa Francesco, il potere potrebbe anche essere un’altra cosa, riassumibile in un’unica umile parola: servizio. Ed il denaro non sarà mai una fratellanza.

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