24 Aprile 2023
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Nel febbraio del 2019 il nostro settimanale ha ospitato un contributo del Lions Club Nuoro host dedicato allo spopolamento, da allora non si è fermata la riflessione intorno a questo tema. È di questi giorni la pubblicazione di un quaderno – curato dal gruppo di lavoro composto da Antonio Farina, Giovanni Pigozzi, Alberto Pisano e Mario Porcu – che riprende quella riflessione e la attualizza anche alla luce di nuovi fattori di crisi che hanno accentuato la tendenza allo spopolamento: la pandemia e la guerra in Ucraina. I temi dello spopolamento e dell’insularità sono stati anche al centro di un convegno promosso dal club nuorese che si è tenuto presso l’Auditorium Isre lo scorso 14 aprile.
Oltre all’analisi delle criticità l’intenzione è quella di offrire soluzioni possibili nell’ottica di un «nuovo modello di sviluppo sostenibile che sia partecipato, condiviso ed esaustivo».
Il focus, e non potrebbe essere altrimenti, è sulle zone interne, in preda a una crisi demografica senza precedenti: uno svuotamento che a cascata produce conseguenze nefaste anche dal punto di vista paesaggistico, della conservazione del suolo, della sicurezza dei territori. A questo proposito la proposta muove proprio dal fattore ambiente e dalla pianificazione del paesaggio, nell’ottica di un armonioso rapporto tra città e campagna, che sappia valorizzare le ricchezze ambientali e culturali anche in ottica di sviluppo turistico. Conoscenza, cultura, ricerca sono i presupposti della crescita così come una nuova visione dell’agricoltura. Imprescindibile è poi il ruolo della sanità, mentre si fa riferimento alla nuova impostazione della Case e ospedali di comunità, una scommessa irrinunciabile pur in un contesto critico, si indica la promozione e l’integrazione di immigrati come fattori di crescita e ringiovanimento della regione.
Nell’ambito del Pnrr sono indicate alcune azioni mirate: la prima «finalizzata alla salvaguardia delle popolazioni e delle loro attività tradizionali», la seconda relativa al sistema dei trasporti. C’è poi l’adeguamento delle reti telematiche, la riqualificazione urbana, la salvaguardia del patrimonio immobiliare e paesistico anche in termini di tassazione.
Altra proposta è quella di «un nuovo modello energetico locale di autoproduzione sostenibile», impianti di produzione di dimensioni ridotte ubicati nei luoghi del consumo.
Un ruolo importante lo gioca la Pubblica amministrazione ripensata in un’ottica di comunità interconnesse.
In conclusione la sfida lanciata dal Lions club Nuoro host in questa pubblicazione sta nel considerare l’insularità come «risorsa di sviluppo». La Sardegna – si legge nel capitolo conclusivo – deve poter fare la propria parte, a parità di condizioni con il resto del territorio italiano ed europeo, poter mettere a frutto le proprie potenzialità e diventare un luogo dove è possibile vivere, lavorare, produrre e spostarsi come nel resto d’Europa, senza vincoli ed onerosità incompatibili, ma anzi ripensando tutta la propria storia futura alla luce di un nuovo modello di vita».
Per questo, ancora una volta, è nell’azione formativa a favore dei giovani la chiave per riscrivere il futuro: «Solo così – conclude il testo – potrà essere valorizzata la propria identità e la ricchezza dei propri valori ereditati dalla storia e dalla tradizione garantendole la permanenza e la vitalità. Quanto più si è radicati nel proprio microcosmo tanto più si vive il macrocosmo; quanto più si è consapevoli del macrocosmo tanto più ci si identifica e si valorizza il proprio microcosmo».