24 Giugno 2024
2' di lettura
Se nel mezzo dell’ultima settimana di lezione qualcuno si fosse ritrovato nella selva del giardino della scuola secondaria Borrotzu avrebbe davvero visto le tre fiere e una porta con l’inquietante scritta “lasciate ogne speranza voi ch’intrate”. Ma avrebbe incontrato anche dei Virgilio in erba a offrire aiuto: gli alunni di alcune classi, che per un giorno hanno fatto da guida alla mostra “Dante, maestro contemporaneo”, accompagnando i visitatori in un viaggio nell’oltretomba attraverso il giardino.
Per un giorno infatti il viale d’accesso, lastricato di fogli di carta rosso fuoco, è l’Inferno, con esposti i versi più importanti della cantica insieme a immagini e testi significativi di un luogo di dannazione contemporaneo, come il volto di Giulia Cecchettin, vittima di un brutale femminicidio, o la spiaggia di Cutro dopo la morte di novanta migranti abbandonati a se stessi in un terribile naufragio, oppure ancora la storia atroce di due persone sequestrate e uccise in Sardegna, Paoletto Ruiu e Giuseppe Sechi.
Ma alla fine del viale ecco che si esce a riveder le stelle di cartone che annunciano il Purgatorio, dove altri piccoli Virgilio, sul piazzale, sono pronti a raccontare di questo luogo di pentimento e di attesa.
E finalmente, passando per una nuvola di fiori di carta colorata mossi da una brezza quasi estiva, si entra in un Paradiso tutto celeste, accolti da una Beatrice in jeans e occhiali e dal suono dei flauti, del violino e della chitarra degli Angeli musicanti, le allieve del corso musicale.
C’è un bel sole, aria di vacanze vicine, sui fogli azzurri appesi a ondeggiare si legge, tra le riflessioni dei ragazzi: “il Paradiso per me è stare con gli amici, con la famiglia, andare a trovare la mia nipotina, prenderla in braccio e darle da mangiare”.
Forse è vero, come è scritto in un grande poster sul muro sotto la palestra, che l’Amore può muovere “il sole e l’altre stelle”.
Simona Soro