12 Giugno 2022
2' di lettura
Milano - “Oggi è un giorno triste. Un giorno che non avremmo mai voluto”. Così, in un comunicato stampa congiunto annunciano la morte di Angelo Chessa il fratello Luchino, presidente dell’associazione 10 aprile – Familiari vittime Moby Prince e Nicola Rossetti, presidente dellassociazione 14- Familiari vittime Moby Prince. “La scomparsa di Angelo Chessa – scrivono – ci fa male, ci distrugge. 31 anni di battaglie e Angelo sempre in prima linea e apripista, una forza che ha tramesso a tutti coloro che hanno combattuto con lui e a tutti coloro che si sono avvicinati alla storia del Moby Prince. Ha vissuto più della metà della vita a combattere per la verità sulla strage del Moby Prince, seguendo la rotta della verità e superando gli ostacoli infiniti messi da chi la verità non ha mai voluta che emergesse. Con una Commissione Parlamentare di Inchiesta a pochi mesi dal suo termine con importanti risultanze che verranno pubblicate a fine legislatura e due Procure della Repubblica, Livorno e Firenze, che stanno lavorando su aspetti inquietanti, Angelo si è dovuto fermare definitamente. Avremo Angelo sempre nel cuore e lo ringraziamo all’infinito per tutto quello che ha fatto. Grazie al suo spirito combattivo la strage del Moby Prince non è mai entrata nell’oblio e noi continueremo a combattere fino a che non verrà fatta giustizia. Adiosu Angelo. Non ci fermeremo mai!”.
Angelo Chessa, stimato professionista, chirurgo ortopedico affermato a Milano, è stato soprattutto animatore della battaglia per la verità sulla strage del Moby Prince in cui persero la vita i suoi genitori – il padre Ugo era il comandante del traghetto, in quel 10 aprile salì sul Moby anche la madre Maria Giulia – insieme ad altre138 persone.
La sua scomparsa ha lasciato un profondo sgomento anche nell’Isola, che in quella strage ha pagato un pesante tributo di vite umane.