Nuoro - Nelle prime ore della mattina di oggi sabato 9 novembre si è spenta Maria Riccardi all’età di 84 anni, dopo oltre un mese di degenza nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro, dove era stata ricoverata in seguito alla brutale aggressione da parte del figlio Roberto Gleboni. Il dramma si conclude portando con sé un’altra vittima, sale quindi a 6 il bilancio dei morti della tragedia familiare avvenuta la mattina del 25 settembre, che ha sconvolto l’intera comunità.

Maria Riccardi nata a Solopaca in Campania l’8 ottobre del 1940, in giovane età si trasferì in Sardegna dove conobbe l’amore della sua vita, con il quale creò una famiglia. La gioia del matrimonio e della maternità la accompagnarono per tutta la vita, crebbe i figli con infinito amore dedicando loro la sua intera esistenza. Il rapporto col marito era limpido e puro, una storia d’amore definibile fiabesca per chi li ha conosciuti, una coppia inseparabile, uniti, innamorati della vita che avevano costruito insieme.

Maria, dal carattere mite e amabile, dai delicatissimi occhi azzurri che trasmettevano la sua infinita dolcezza era amata da tutti, lascia oggi una famiglia che la adorava, un figlio che attende il rientro a casa della sua cara mamma, una sorella dalla quale era inseparabile, dei nipoti per cui era come una madre e una sofferenza infinita per il triste epilogo con cui la sua vita si è conclusa.

Le domande rimangono tante, come si è potuti arrivare a questo, come può un marito togliere la vita alla moglie, come può un padre strappare la luce dagli occhi dei propri figli, come può un figlio uccidere la propria madre?

Resta solo il vuoto, il silenzio assordante delle parole che non trovano voce in un momento che tocca tutta la comunità di Nuoro, la cosa migliore da fare è stare in silenzio. Rispettare Giusi, Martina, Francesco, Maria e Paolo, le vittime che hanno perso la vita e chi alla tragedia è sopravvissuto, le loro famiglie meritano di trovare pace.

Il funerale di Maria Riccardi si terrà giovedì 14 novembre alle ore 15.30 nella parrocchia San Domenico Savio.