Il monastero della Carmelitane sul colle di Cuccullio (ph Sardegna Turismo)
Le Carmelitane da trent’anni a Cuccullio
di Redazione

1 Marzo 2024

3' di lettura

Molti ricorderanno quella settimana di febbraio quando le porte del nuovo monastero delle Carmelitane scalze sul colle di Cuccullio si aprirono ai visitatori: era il 1994, sono passati trent’anni. 

A seguito di un crollo improvviso che evidenziò l’insicurezza della vecchia struttura di via Oggiano e anche a causa della crescente urbanizzazione del quartiere arrivò la decisione «sofferta e coraggiosa di vendere e con il ricavato costruire ex novo in un luogo solitario sì, ma vicino all’abitato». Così scrivevano le monache sul nostro settimanale raccontando quella scelta. Grazie alla Divina Provvidenza e al terreno ceduto dalla signora Felicina Arangino ved. Manca e sotto la guida dell’architetto Savin Couelle che accettò di eseguire gratuitamente il progetto, il 7 aprile del 1990 fu posta la prima pietra alla presenza del Vescovo Giovanni Melis.

La maestosità e la bellezza della nuova costruzione colpivano ieri come oggi. Fin da subito le monache vollero spiegare il significato dell’opera anche sotto quell’aspetto: «Il monastero è l’universo di cui possiamo disporre, vi è un rapporto spazio-persona che non può essere disatteso. Se ciò vale per ogni persona – scrivevano sul nostro giornale – tanto più questo rapporto è essenziale per una vita il cui asse portante sia la preghiera. Un’orchidea non può sbocciare se è priva del terreno e del clima adatto». E a proposito della bellezza, con parole di grande attualità scrivevano: «Che il monastero sia anche bello scandalizza alcuni perché si pensa alla povertà di tipo economico, ad una maggiore doverosa sobrietà… l’equazione bellezza-povertà è difficle da esprimere – scrivevano – perché istintivamente diventiamo avari quando pensiamo ai luoghi di culto. Vorremmo come Giuda, che quei soldi fossero piuttosto destinati ai poveri anziché essere un tramite attraverso cui passare dalla contemplazione della bellezza creata alla Bellezza increata. La vita contemplativa, di sua natura, si nutre della bellezza creata che porta all’adorazione e alla lode del Creatore. E questo è stato ampiamente recepito da coloro che con sensibilità hanno lavorato alla costruzione del monastero».

Infine parole di gratitudine per l’impresa del geometra Gonario Santoni, l’ingegnere Fiorenzo Salis, l’architetto Couelle e a tutti gli operai. Un ringraziamento che si farà preghiera nella celebrazione del prossimo 4 marzo. 


La celebrazione di ringraziamento

Le Carmelitane scalze, nel 30° anniversario del trasferimento della comunità al monastero sito sul colle Cuccullio, vi invitano a ringraziare con loro il Signore durante la Santa Messa celebrata da Don Giuseppe Mattana, Vicario generale della nostra Diocesi, il 4 marzo 2024, alle ore 17.30.

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