Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea a Bruxelles (photo by Franco Colomo)
L’Europa vicina
Reportage per parole e immagini dal Progetto Media4Eu
di Franco Colomo

5 Ottobre 2024

8' di lettura

Bruxelles - Prima di raccontare conoscere. Osservare, dunque, e ascoltare prima di parlare o scrivere. Con questo spirito abbiamo partecipato al progetto Media4Eu, una iniziativa nata con lo scopo di avvicinare i cittadini alle istituzioni europee e resa possibile grazie al finanziamento straordinario della Commissione Europea per il piano d’azione 2024 dello Europe Direct del Comune di Nuoro. Giornalisti e giornaliste del nuorese hanno partecipato a un percorso formativo iniziato nel media forum di ottobre 2023 con la visita del Direttore della Commissione Europea in Italia, proseguito con un corso sull’Ue organizzato a maggio 2024 a Nuoro in collaborazione con Eurodesk Italy, e culminato nei giorni dal 18 al 21 settembre con una missione a Bruxelles. 
La delegazione, accompagnata dalla squadra dello storico sportello europeo di Nuoro (Salvatore Boeddu, Michela Tricomi, Francesco Ruiu insieme al consulente del Comune per il Pnrr Matteo Diana) era composta da professioniste e professionisti dell’informazione delle testate La Nuova Sardegna, L’Unione Sarda, Videolina, Telesardegna, Radio Nuoro Centrale, Cronache Nuoresi e L’Ortobene.

Bruxelles si presenta sotto un cielo livido ma presto il sole ci restituisce una città non esente da contraddizioni ma affascinante nel suo connubio tra tradizione e modernità.

Prima tappa della visita alle istituzioni è il Parlamento europeo, accolti dall’abbraccio dell’Agora Simone Veil. Ogni corpo dell’imponente struttura ha il nome di uno dei grandi protagonisti della storia europea, a partire dall’edificio “Altiero Spinelli”. Più avanti l’edificio “Paul-Henri Spaak” con l’emiciclo: seppur vuoto – la plenaria si riunirà a Strasburgo – è capace di trasmettere in maniera plastica la sua funzione, quella di rappresentare i cittadini dell’Unione.

Agora Simone Veil
Ingresso dell’edificio “Spinelli”
L’emiciclo
La sala stampa del Parlamento europeo intitolata ad Anna Politkovskaja

Ma sono oggetti apparentemente secondari come le fotografie a trasmettere l’emozione più grande (almeno a chi scrive): solo a  guardare i volti dei presidenti dell’Assemblea comune, da Spaak a De Gasperi e Shumann, e di fronte a loro quelli dei presidenti del Parlamento, da Simone Veil a Sassoli, non si può che riflettere sulla storia che l’unificazione porta con sé. Davvero ci si sente nani sulle spalle di giganti a pensare a ciò che i padri (e le madri) dell’Europa sono stati capaci di immaginare prima (anche nel mezzo del dramma della guerra) e poi costruire. Ma quel testimone passato nelle nostre mani non è una conquista data una volta per tutte quanto un impegno da rinnovare giorno per giorno, come la celebre dichiarazione Shuman dice ancora a noi: «L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto». Era il 1950 eppure quelle parole mantengono intatta la loro forza così come quel discorso, pronunciato a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale, molto ha da dire sulla pace tristemente minacciata, ai nostri giorni, proprio ai confini di quell’Europa unita che la pace ha saputo garantire sino ad oggi.

Padri dell’Europa

C’è molta Italia tra queste mura, c’è tanto della nostra cultura politica cattolico-democratica, progressista e popolare, da De Gasperi a Prodi, fino al compianto David Sassoli, il cui sorriso timido resta a mostrare la bellezza di sentirsi cittadini europei. 

C’è tanta Italia anche nelle persone che attualmente qui lavorano e che ci accompagnano, sono tutti giovani professionisti: Cesare Bellomo (Visits administrator and lecturer), Alfonso Piromallo (Advisor to the Director for Media PE), Laura Facchin (Project Manager & Management Assistant PE). Presentano il ruolo del Parlamento Europeo e guidano la visita all’Emiciclo. Silvia Cagnazzo (Promotion and Communication of the Audiovisual Unit PE) guida la visita alle strutture Tv e Radio dell’Area Stampa, è evidente lo sforzo profuso nell’accogliere i giornalisti provenienti da tutti gli Stati membri e agevolare il loro lavoro mettendo a disposizione ogni possibile strumento.

All’uscita del Parlamento due segmenti del Muro di Berlino racchiusi in altrettante teche fungono quasi da memoriale, la Storia ha sempre qualcosa da insegnare per chi la vuole conoscere.

Due segmenti del Muro di Berlino conservati nei pressi del Parlamento europeo

La visita al Parlamentarium, una sorta di viaggio multimediale nella storia dell’integrazione europea e alla scoperta dei nostri rappresentanti nell’assemblea, conclude la prima giornata.

La seconda visita istituzionale è alla Commissione europea nella sede del palazzo Barlaymont. Questo è il cuore politico dell’Unione. Sì, perché l’Europa è anche politica. Certamente vive un passaggio storico cruciale sia per il quadro geopolitico globale – interessato da conflitti anche prossimi, come già detto – ma anche per l’identità stessa dell’Ue così come uscita dalle ultime elezioni. In queste settimane la riconfermata presidente Ursula von der Leyen attende che la sua squadra di commissari passi la “graticola” delle audizioni per poter entrare nel pieno delle proprie prerogative. Una volta compresi i meccanismi della macchina amministrativa grazie anche al “ripasso” gentilmente offerto da Marc Taquet-Graziani dell’Unità Procedure orali & riunioni del Collegio (Segretariato Generale), il breve ma intenso colloquio con Alessandro Giordani, Capo Unità Reti negli Stati membri (Direzione generale Comunicazione) tocca proprio il nodo delle questioni sollevate da ultimo anche dal Rapporto Draghi. «Le sfide comuni del nostro tempo richiedono risposte comuni. E come dimostrato dall’Ue nella risposta alla pandemia (che ha messo in campo strumenti finanziari congiunti quali il NextGeneration), se esiste la volontà politica i risultati si possono ottenere». 

Qui si fa l’Europa o si muore
La sala stampa della sede della Commissione europea

La visita alla Commissione, con la conferenza stampa della Presidente sfortunatamente “mancata”per pochi minuti, è anche occasione per conoscere due Direzioni generali (l’equivalente dei nostri Ministeri), la DgComm per la comunicazione e la DgRegio responsabile della politica dell’Ue in materia di regioni e città. Qui la delegazione nuorese ha dialogato con Francesca Raimondi, Program Manager della Commissione Europea. Il focus è dedicato alla politica di coesione, intesa non solo dal punto di vista economico ma anche sociale e territoriale. Si tratta di una voce che rappresenta un terzo del bilancio dell’Unione ma che purtroppo difetta in comunicazione. Per comprendere la portata dei finanziamenti destinati dall’Ue alla Sardegna e alla nostra stessa città basterebbe cercare le bandierine blu con le stelle gialle che campeggiano su tante opere di pubblica utilità. Come sforzo non è tanto ma è già qualcosa. Ad ogni modo esistono piattaforme di open data che rendono i progetti accessibili a tutti.

La visita alla città, pur in un tempo limitato, offre l’opportunità di conoscere una capitale multietnica, dinamica, giovane. Piazze, monumenti, edifici storici sono le quinte di produzioni tradizionali e identitarie nell’enogastronomia capaci di convivere con ciò che è arrivato da un altrove ormai non troppo lontano. La città è specchio di un Europa dei popoli che, nella migliore delle sue versioni, accoglie e integra e nella quale nessuno si sente (o dovrebbe sentirsi) straniero.

La Grand place
Il Manneken Pis

Ma Bruxelles è anche città di cultura, il fumetto, i murales, l’arte. Non capita tutti giorni di perdersi nelle immense braccia dei Musei Reali delle Belle Arti che ospitano una collezione che va dai maestri quali Hieronymus Bosch, Rogier van der Weyden, Petrus Christus, Dirk Bouts, Hans Memling, Lucas Cranach, Gerard David, Pieter Bruegel il Vecchio, di cui si possono ammirare capolavori come La Caduta degli Angeli Ribelli e il Censimento di Betlemme fino a Peter Paul Rubens, Anthony Van Dyck o Jacques-Louis David con la celebre opera Morte di Marat

Pieter Bruegel il Vecchio, Caduta degli angeli ribelli
Pieter Bruegel il Vecchio, Censimento di Betlemme
Jacques-Louis David, Morte di Marat
Peter Paul Rubens, L’incoronazione della Vergine

Al livello inferiore è possibile visitare il Museo Magritte, dedicato a uno dei maggiori artisti belgi, maestro del surrealismo.

Veduta della città di Bruxelles in notturna

La Sardegna dista appena due ore di volo ma si sa, tempo e spazio alle nostre latitudini sono concetti relativi: l’Europa così vicina sembra distante e nemica, un mostro di burocrazia e tecnicismi lontani dai cittadini comuni. Pregiudizi e convinzioni sono difficili da scalfire ma lo scopo dell’informazione è anche questo: senza nascondere le fragilità e le incoerenze mostrare anche quanto di positivo una costruzione tanto complessa sia capace di offrire ai suoi cittadini. Sempre che sia un orgoglio sentirsi cittadini d’Europa.

Condividi
Titolo del podcast in esecuzione
-:--
-:--