15 Febbraio 2022
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Chiamate telefoniche insistenti, infinite e invadenti che annunciano lafine del mercato di tutela di luce e gas e l’urgenza di cambiare fornitore:attenzione perché si tratta di una truffa. Le telefonate sono più o meno così: “Buongiorno, sono Giulia di Enel (ma potrebbe essere anche qualsiasi altro operatore) la chiamavo per comunicarle che in data x finirà il mercato di maggior tutela e se vorrà continuare a pagare poco l’elettricità e il gas dovrà cambiare fornitore!” In realtà l’azienda non c’entra proprio nulla ma dall’altra parte della cornetta del telefono abbiamo un operatore di un’agenzia di vendita che ha come obiettivo quello di farci sottoscrivere un contratto di fornitura luce e gascon uno dei quasi 700 venditori che operano in questo mercato che per convincerci a sottoscrivere un contratto ci forniscono informazioni palesemente false e fuorvianti, come ad esempio la fine del mercato di tutela di luce e gas che ricordiamo è prevista per gennaio 2023. A questi operatori/agenzie non manca la fantasia nell’inventarsi di volta in volta le scuse più strane per cercare di convincerci, passiamone in rassegna qualcuna: “La chiamiamo dall’ARERA (l’Autorità di regolazione di settore) per offrirle le condizioni di favore previste dall’autorità” “Se passa a noi le facciamo pagare il prezzo all’ingrosso che è il più basso del mercato” “Noi siamo il distributore locale, a differenza delle altre aziende, quindi con noi non pagherà gli oneri di distribuzione, il contatore e gli oneri generali di sistema” “Ha sentito dell’aumento dei prezzi che è stato comunicato ieri? Se passa a noi invece gli aumenti non valgono!” “Sappiamo che sta pagando molto il prezzo dell’energia perchè……. ha la tariffa bioraria…. non ha aderito alle agevolazioni… ecc ecc” “La chiamiamo dall’Unione Nazionale Consumatori, un nostro consulente la richiamerà per offrirle un contratto in linea con le sue esigenze!”. Purtroppo accade anche questo! Ne abbiamo parlato nell’articolo: “Le nuove truffe dei call center: non è Unc a chiamarvi” le telefonate con voce registrata che dicono che sta per finire il servizio di tutela invitando a farsi ricontattare; gli uffici “consumatori” delle aziende che contattano per offrire vantaggi; È inutile sottolineare come tutte queste frasi sono semplicemente falseed hanno come unico obiettivo quello di abbindolare il consumatore facendosi dare le informazioni minime necessarie (POD e/o PDR, codice fiscale e indirizzo) per attivare un nuovo contratto. Il problema, poi, è che per scoprire effettivamente per chi lavorano queste agenzie è necessario farsi mandare la documentazione contrattuale, cosa che ovviamente non fanno preventivamente, quindi magari si presentano come Enel, Eni, Acea, A2A Hera, cioè le aziende più conosciute, o come il distributore ma in realtà fanno sottoscrivere contratti per altri operatori semisconosciuti. Ma non solo, pur se il numero da cui ci chiamano è in chiaro quando lo si richiama stranamente non è attivo e se lo si ricerca su internet non si riesce a risalire all’agenzia e per chi questa lavora. È importante che i consumatori imparino a difendersida queste vere e proprie truffe e quindi non fidarsi mai di quello che ci dicono al telefono, chi ci chiama ha interesse a venderci qualcosa, indipendentemente se sia più o meno conveniente con noi; non fornire mai i nostri dati e quelli all’interno delle nostre bollette a chi ce li chiede: nessuno fa “controlli” di questo tipo ma serve solo per avere le informazioni minime necessarie all’attivazione di un contratto; non dire mai “SI’” al telefono: potrebbero usarlo, registrandolo, per attivarci un contratto. La truffa può essere messa in atto in varie modalità e il tentativo di raggiro può avvenire tramite: una mail una telefonata una visita portaa porta Negli ultimi mesi, in concomitanza con l’emergenza covid, i tentativi di truffa sono aumentati esponenzialmente. La modalità di truffa telefonica (la più diffusa) viene effettuata tramite una chiamata che ha le seguenti caratteristiche: le telefonate sono effettuate a qualsiasi ora in modo da prendere alla sprovvista il cliente; viene comunicato il mancato pagamento delle bollette precedenti e viene offerta la possibilità di saldare l’importo comunicando i dati del proprio conto corrente; viene richiesto di comunicare i dati presenti sulla bolletta. La truffa telefonica pone le sue basi su bollette false e dunque, di fronte a una truffa di questo genere non bisogna assolutamente condividere i propri dati attraverso il telefono, il gestore non richiede ai propri clienti gli estremi del conto corrente. © riproduzione riservata