Lula, i funerali di Nico Piras
di Redazione

7 Ottobre 2023

6' di lettura

Pubblichiamo il testo dell’omelia pronunciata dal parroco di Lula don Totoni Cosseddu ai funerali di Nico Piras che si sono tenuti oggi 7 ottobre.

Le letture che sono state appena proclamate sono quelle della XXVII Domenica del tempo ordinario. Il Profeta, come anche il Vangelo paragona il popolo di Israele ad una vigna il cui vignaiolo che è Dio se ne è preso cura con tanta fatica e con tanto amore  ma, al momento di raccogliere i frutti, scopre  dei frutti acerbi ed è per questo che si trova di fronte ad un bivio: distruggerla e reimpiantarne un’altra o abbandonarla completamente. Sarebbe riconoscere la sconfitta? 

Le pagine della Scrittura pur presentandoci la delusione di Dio per ciò che il popolo non ha saputo portare al termine al tempo stesso ci invitano alla speranza e alla fiducia nella certezza che anche una vigna,  come diciamo in sardo agreste o agrestada, se trapiantata può  produrre frutti buoni. Quello che il Signore ci propone attraverso di Gesù è di permettergli che la nostra vita sia innestata in Cristo perché, nutrendoci della linfa vitale della grazia che passa da Cristo anche la nostra vita finisca di dare frutti cattivi e finalmente dia frutti buoni. 

Abbiamo ripetuto nel ritornello del salmo responsoriale “la vigna del Signore è la casa di Israele”, ebbene credo che forse con verità potremmo dirlo anche per la nostra comunità parrocchiale. La vigna del Signore è il paese di Lula!

Dio ha riposto tanta fiducia e tanta speranza su ognuno di noi ma non sempre siamo all’altezza e, come al popolo di Israele, Dio con le parole di speranza che abbiamo ascoltato nel salmo, ascoltando  il grido e la supplica di questo popolo di non voltare la faccia altrove, di ritornare a prenderlo in considerazione, allora anche noi, nonostante questo terribile fatto di sangue, siamo qui davanti all’altare del Signore per chiedere a Dio che continui a guardare alla nostra comunità. 

Si, “Dio degli eserciti, 
ritorna! Guarda dal cielo e vedie visita questa vigna,proteggi quello che la tua destra ha piantato”.

Aiutaci a non accettare un omicidio, che non è mai accettabile perché non spetta a noi togliere la vita!
Aiutaci a partire da questo fatto così doloroso per ricostruire la nostra speranza e la nostra fiducia in Te!
Aiutaci a ritornare autenticamente a Te! Si, se col Salmo invochiamo il tuo ritorno Signore, anche dobbiamo impegnarci a  ritornare a Te, alle tue leggi, alla tua volontà che è sempre di vita, sempre di pace, mai di morte, mai di odio: “Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo”.

Siamo qui in preghiera, in preghiera prima di tutto per Nico. Nico che, nella semplicità anche della sua fede riponeva tanta fiducia in Dio. Nico che qualche giorno fa venne a trovarmi domandandomi di celebrare una Messa e mi chiedeva spesso di pregare per lui, per la sua famiglia, per i vivi e per i defunti, e per tutta la situazione tremenda che vivevano, che vivete e direi CHE VIVIAMO!
Come popolo di Dio infatti siamo tutti tralci della stessa vigna!

Siamo qui per dire a Dio che era un santo? Credo che nessuno di noi può dire di essere santo, però tutti desideriamo essere amati da Dio e salvati da Lui e Nico credeva fortemente in questo.
Perché ciò che ci salva non sono le cose buone o accettabili che facciamo ma ci salva il sangue di Cristo versato sulla croce e anche per Nico, come anche per il suo assassino, come per chi subisce e chi causa la morte, come anche per ciascuno di noi, come per chi soffre e sembra non avere conforto, Gesù ha versato il suo sangue sulla croce! Ai piedi di quella croce i suoi carnefici erano vicini ai suoi amici, a sua madre;  i colpevoli vicino ai giusti e per tutti, per quelli che erano lì, per tutti noi, attraverso i secoli, dalla croce ha chiesto il perdono del Padre ottenendoci la salvezza!

Siamo qui in preghiera per i familiari, perché in questo momento di dolore e di prova, la loro fede la loro speranza, il loro desiderio di vita non siano offuscati e travolti dall’odio. 
Siamo qui nel ricordo del bene di cui il nostro fratello è stato capace perché trovino il coraggio di coltivarlo per nuovi frutti di pace e di serenità. 

Siamo qui in preghiera per ciascuno di noi. Per chiedere al Signore che non ci lasciamo mai vincere dal fatalismo, dal pensiero negativo che le cose devono andare così e basta, dalla tentazione di pensare che possano esserci morti annunciate. Non ci sono morti che camminano ma esseri umani che sono responsabili delle loro azioni, buone e cattive, come non ci possono essere giudici o giustizieri di giornata e nemmeno commentatori cinici che vivono gli eventi come fossero al cinema, come se non ne facessero parte! 

Siamo qui per chiedere al Signore, che ci aiuti a non macinare eventi gioiosi o dolorosi ma ci aiuti attraverso ogni circostanza della vita a riflettere sulla bellezza dell’esistere, sull’importanza della testimonianza, sulla gioia di collaborare con i fratelli per costruire un paese, una comunità cristiana che sarà sempre la vigna gradita al Signore e non una vigna di uva acerba immangiabile.
Così potrà essere nostro, di chi è nella sofferenza, di tutta la nostra comunità, l’augurio che san Paolo fa nella seconda lettura: 
“E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù”.
Amen.

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