24 Ottobre 2023
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Nuoro - Nugoro Spa è la società in house della Provincia di Nuoro, partecipata al 100%, si occupa delle manutenzioni di 63 edifici (tra Nuorese e Ogliastra) e dei 1200 chilometri della rete stradale provinciale, conta 69 unità lavorative. Dal 2020 vive una crisi che sembra non conoscere vie d’uscita, ce ne siamo occupati nel marzo scorso, ora è il momento di aggiungere un altro capitolo alla nostra inchiesta.
Ciò che colpisce analizzando i documenti prodotti dalla Nugoro e dalla Provincia è che in questi anni si sia ripetuto uno modus operandi, come uno schema, che non può lasciare indifferenti e che molto dice sulla sostenibilità della gestione. Lo schema potrebbe riassumersi così: passivo nel bilancio della società, piano di risanamento, ripiano perdite da parte del Socio Provincia.
Nel 2020 la Nugoro chiude il bilancio con un passivo di 1.112.510 euro. Nel dicembre 2021 presenta il “Piano di risanamento per la continuità aziendale 2022-2024” che viene approvato nel febbraio 2022. Contestualmente viene deliberato dalla Provincia di ripianare la perdita relativa al bilancio di esercizio 2020.
L’esercizio chiuso al 21.12.2021 determina una perdita di 1.221.928 euro. Nel novembre 2022 la Nugoro presenta un “Atto aggiuntivo al Piano di risanamento per la continuità aziendale 2022-2024” che riporta le seguenti conclusioni: «Considerata la volontà del socio unico di provvedere senza indugio al ripiano della perdita di esercizio 2021, la situazione attuale e prospettica dell’azienda si presenta, nonostante l’attuale stato di sofferenza, in una prospettiva di riequilibrio dei fondamentali economici e finanziari». Il Socio, effettivamente, anche questa volta interviene e nel dicembre 2022 approva l’atto aggiuntivo e ripiana le perdite dell’esercizio 2021.
L’“Atto aggiuntivo” si chiudeva con queste parole: «Pur nella consapevolezza delle persistenti attuali difficoltà economico-finanziarie, vi è ragionevole motivo di ritenere che attraverso l’azione combinata di una riorganizzazione gestionale e operativa dell’azienda e dell’intervento finanziario del socio unico, si potrà agevolmente rientrare nei parametri di ordinarietà di bilancio fin dall’esercizio 2022».
La previsione è smentita dai fatti. Nell’aprile di quest’anno l’assemblea dei soci approva il Bilancio chiuso al 31 dicembre 2022 che registra una perdita pari a 256.533 euro. La crisi finanziaria ha portato al blocco del conto corrente aziendale a causa dei pignoramenti dei fornitori, a questo ha fatto seguito il blocco delle carte carburante impedendo di fatto ogni attività nei mesi di novembre e dicembre. Sempre ad aprile 2022, arriva la “Nota di aggiornamento atto aggiuntivo al Piano di risanamento per la continuità aziendale 2022-2024” che descrive le azioni di «razionalizzazione dell’attività e della governance dell’azienda», lo «sviluppo dell’area amministrativo-contabile», la «digitalizzazione» di alcune funzioni, la «implementazione di capacità operativa in nuove aree di servizio». Nelle conclusioni del documento si legge: «Considerata la volontà del socio unico di sostenere l’azienda, la prospettiva dell’azienda si presenta, nonostante l’attuale stato di sofferenza, in una fase di riequilibrio dei fondamentali economici e finanziari». E ancora: «Pur nella consapevolezza delle persistenti attuali difficoltà economico-finanziarie, vi è ragionevole motivo di ritenere che attraverso l’azione combinata di una riorganizzazione, organizzativa ed operativa dell’azienda, e dell’intervento finanziario del socio unico, si potrà agevolmente rientrare nei parametri di ordinarietà di bilancio nell’esercizio 2023». Nell’attesa di sapere se anche questa volta la previsione verrà smentita o meno, il socio-Provincia – a conferma del modus operandi di questi tre anni – si impegna nel luglio 2023 a ripianare le perdite dell’esercizio 2022 a seguito dell’approvazione dell’atto aggiuntivo.
Ma quanto potrà andare avanti questo schema? Se, come è possibile, anche il bilancio 2023 dovesse chiudersi in passivo, dovremmo aspettarci una Nota bis di aggiornamento all’Atto aggiuntivo al Piano di risanamento per la continuità aziendale, manco fossimo alla Fiera dell’Est, e la successiva determina di ripiano perdite di esercizio? Con la Provincia alla stregua di un Bancomat.
Mentre il costo per il personale si attesta intorno al milione e 700mila euro, c’è un’altra costante, in questa storia, a lasciare perplessi: è il ricorso a prestazioni di terzi: 654.311 euro nel bilancio 2021, 602.628 nel 2022. Si tratta, si legge nella “Nota di aggiornamento al Piano di risanamento”, di lavori «di norma necessari per l’assolvere gli obblighi dei contratti di servizio con la Provincia di Nuoro quali il servizio sfalcio delle erbacee e antigelo nelle ss. pp.». Alla luce di quanto appena letto è lecito domandarsi ancora una volta, come abbiamo fatto in passato, che senso abbia per la Provincia avere una società con un contratto di servizio che prevede l’esecuzione di determinate prestazioni se poi queste devono essere affidate ad altri.
Dal canto suo la Provincia punta comunque alla continuità aziendale, nel febbraio 2023 ha affidato alla Nugoro il servizio di manutenzione delle strade per i prossimi 7 anni mentre quello relativo alla manutenzione degli edifici scadrà a maggio 2024. Ancora, nel maggio scorso la Provincia ha deliberato un atto di indirizzo per la modifica dello Statuto della Nugoro Spa al fine di prevedere la nomina di un direttore generale oltre ad un nuovo assetto organizzativo «fondato sulla specializzazione delle competenze fra area tecnica ed amministrativa».
La Nugoro non demorde e rilancia facendo affidamento sui fondi regionali della Legge omnibus 2021 per nuovi servizi relativi a disinfestazione e derattizzazione, mentre la Provincia dovrebbe erogare le somme riconosciute dalla Regione nella Legge di stabilità 2023 quale “Contributo straordinario per il proseguimento delle attività Provincia di Nuoro e Ogliastra”.