6 Aprile 2022
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Con una lettera indirizzata alla Giunta regionale, alla Provincia, al Prefetto e alle amministrazioni comunali del territorio, gli operai della Nugoro Spa, sezione manutenzione strade e sezione edifici hanno annunciato lo stato di agitazione. Nel 2019 – si legge nella nota – sono stati assunti, tramite concorso pubblico, trenta operai ad oggi ancora precari che il 31 agosto andranno a scadenza di contratto e dovrebbero essere stabilizzati. Dal 2021 assistono, insieme alla restante pianta organica della società in house della Provincia, a continui ritardi nell’erogazione degli stipendi che creano disagio agli operatori e alle loro famiglie. ciò nonostante i lavoratori – prosegue la nota – si sono prodigati per garantire i servizi. Ora chiedono alle istituzioni la stabilizzazione degli operai addetti alla manutenzione della viabilità; la regolarizzazione puntualità delle retribuzioni; la stipula di contratti pluriennali fra Provincia e Nugoro Spa; un costante livello di formazione professionale del personale; garanzia di sicurezza nei posti di lavoro.
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Nel numero del settimanale in edicola è stato pubblicato l’intervento che di seguito riproponiamo.
A Nuoro accadono delle cose che sintetizzano la crisi dei suoi valori. Sono atti sui quali vale la pena almeno interrogarsi. La Nugoro Spa è la società in house della Provincia di Nuoro, il braccio operativo di un Ente che si è quasi completamente privato di operatività per cederlo a questa che avrebbe dovuto essere uno strumento agile di intervento. La sua creazione è stata una buona e lodevole intuizione. Della sua funzione c’è bisogno. Lo stato attuale lascia comunque non poche perplessità. È una società impegnata in diversi bandi per assunzione di personale. È una società in grave perdita, ma se si va sul sito della società non si trovano i bilanci. Sono stati però trasmessi alla Provincia per il bilancio consolidato. La società perde 1,1 milioni di euro circa. La perdita dovrà essere ripianata dalla Provincia. Non potranno essere utilizzate per il ripiano le somme stanziate dalla Regione nell’ultima legge omnibus, pari a più di un milione di euro, perché espressamente dedicate a nuove attività. Come è nata la perdita? Di fatto è generata da tre voci: un incremento del costo del personale per 400.000 euro; un incremento del ricorso a ditte esterne per lo svolgimento dei servizi pari 300.000 euro; una fattura alla Provincia, respinta dalla Provincia per lavori non eseguiti, pari a 600.000 euro. Quindi i dati parlano di una società che fa debito con assunzioni, non svolge i servizi con le nuove assunzioni ma continua a affidarli all’esterno e fa una fattura al suo azionista per lavori non svolti. Per questo suo modo virtuoso di agire, viene premiata dalla Regione con più di un milione di finanziamento una tantum di nuove attività. L’impressione è che questo non sia un modo di agire istituzionale. Che si tratti non di assunzioni motivate e sostenibili ma politiche. Insomma, forse, ancora una volta abbiamo a che fare non con lo sviluppo ma col sottosviluppo. Non si genera così nuova ricchezza; questo è consumo inappropriato della ricchezza esistente. Questa è la strada della progressiva rovina finanziaria. Questa è la degenerazione della Provincia a Bancomat. A fronte di queste gestioni discutibili, vi è tanta di quella povertà e di quella sofferenza che avrebbe bisogno di quelle risorse che vengono sprecate per un reclutamento immotivato e fortemente sospettabile di essere clientelare. Ce ne dispiace, ma questi interrogativi sono necessari. Per giustizia.
Lettera firmata