16 Gennaio 2023
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Orani - Un centro di documentazione aperto alle scuole, agli studenti, agli storici e ai ricercatori e a tutte le persone che intendono conoscere o approfondire la storia del Novecento. L’Archivio Biblioteca “1 maggio” è stato creato da una coppia che ha deciso di trasferirsi in Sardegna dopo aver vissuto nel Nord Italia. Lui è Antonio Lombardo, cresciuto tra Friuli e Piemonte con i valori dell’antifascismo, lei è Mena Pischedda, oranese emigrata che ha sposato l’idea di riportare nella sua terra un patrimonio di migliaia di libri, documenti e reperti di un secolo chiave nella storia contemporanea.
Un lavoro iniziato nel 1982 tra le montagne delle valli occitane, continuato a Cuneo, dove Antonio ha organizzato il primo convegno internazionale sul caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, attivisti e anarchici italiani accusati di omicidio, giustiziati negli Stati Uniti nonostante un processo lacunoso e riabilitati a cinquant’anni dalla loro morte. Poi nel 2002 mentre raccoglieva diari e materiali sulla storia della Resistenza, Antonio ha raccolto a sorpresa la testimonianza del padre che era stato in prigione e gli ha parlato dell’amicizia con Bachisio Fancello di Dorgali, incontrato facendo una pratica di pensione con sette anni di guerra riconosciuti perché era stato catturato dai tedeschi. «Mio padre – rivela Antonio – lo abbracciò lo riconobbe come un fratello e fu una presenza costante in casa nostra. Chi ha conosciuto il lager nazista non ne è mai realmente uscito. Lavori da schiavo in miniera, la fame a vent’anni… Chi ha ascoltato un testimone raccontare diventa a sua volta testimone. Io lo sono per mio padre».
La Biblioteca è un contenitore di oltre seimila libri, mentre l’archivio è il contenitore di riviste, corrispondenze, enciclopedie, manuali, diari, video, dvd, cd. «I temi principali di interesse – continua Antonio – sono i movimenti sociali, politici, libertari e del movimento anarchico, si trovano materiali su antifascismo, resistenza, stalinismo, comunismo, guerra, deportazioni, Shoah, lo sterminio del popolo zingaro che fu il secondo dopo quello ebraico che subì la logica del nazismo». L’obiettivo è anche quello di portare alla luce storie di personaggi locali poco conosciuti che hanno contribuito a lottare per l’avvento della democrazia, peraltro Orani ha dato i natali al partigiano Piero Borrotzu e alla madre delle rivendicazioni femminili Marianna Bussalai. Il centro ospita anche presentazioni di libri e ha attivato un catalogo ragionato di pubblicazioni per alunni e alunne delle scuole sull’Olocausto e gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Spicca una frase di Liliana Segre: «Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare». Come Antonio e Mena che hanno deciso di aprire uno spazio di condivisione e impegno civile per rinnovare la memoria e metterla al servizio degli altri. L’Archivio Biblioteca “1 maggio” si trova a Orani in via Grazia Deledda 26, per la visita e la consultazione dei materiali è possibile contattare il responsabile Antonio Lombardo al telefono 3663745477 (email:chersognoa@gmail.com).