4 Marzo 2022
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Prato Sardo, alla vista un cimitero degli elefanti di macchine abbandonate e rifiuti, romanticamente, una terra di nessuno. Se infatti, ad oggi, la gestione e cura delle aree del consorzio industriale competono ancora alla Regione Sardegna, le aziende continuano a vivere nel limbo del prospettato passaggio di consegne al Comune di Nuoro o, in alternativa, alla Provincia. Un passaggio chiave per il futuro dell’area, che continua a non avvenire e sul quale nulla è dato sapere ormai da diversi mesi. La conseguenza immediatamente visibile delle inadempienze politiche a tutti i livelli, è proprio il fattore degrado che imperversa nella desolazione di quelle strade. Un mostro che cresce e che si nutre dell’inciviltà di chi, ancora nel 2022, continua a conferire i rifiuti in discariche abusive a cielo aperto perché non paga la Tari, di chi, per non corrispondere gli oneri dovuti per la rottamazione dei veicoli, continua ad abbandonarli nelle cunette e nelle piazzole. «Una situazione che degenera giorno per giorno anche a causa di chi nel mondo politico locale continua a rimbalzarsi le responsabilità – commenta sul tema il presidente del consorzio degli operatori di Prato Sardo, Giampiero Pittorra –. Abbiamo contato più di 80 carcasse di auto abbandonate (ma al giornale ne risultano oltre cento ndr) piene di rifiuti all’interno. Come operatori opteremo per inviare una lettera alle nostre istituzioni, al prefetto Luca Rotondi e al comando cittadino di polizia locale, sono loro che devono intervenire, noi siamo disarmati. Il degrado nell’assetto urbano porta con sé anche un grave problema di sicurezza che deriva anche dalla scarsissima illuminazione nelle ore notturne. Per quanto concerne l’abbandono delle auto ma anche di piccoli e grandi inerti, vorremmo che fossero installate delle telecamere. Un deterrente che siamo disposti a pagare anche a spese nostre». Spazzatura ma anche strade dissestate, senza camminamenti per i pedoni e sporche: «Speriamo di incontrare spesso gli assessori comunali con deleghe a Prato Sardo e Ambiente – prosegue Giampiero Pittorra –. Essendo iscritti tutti al ruolo Tari, riteniamo di aver diritto anche allo spazzamento delle strade e alla cura del decoro urbano. Un diritto che vorremmo avere e che oggi non c’è, in contrasto con l’obbligo per le nostre aziende di dover corrispondere gli oneri annuali sui rifiuti che produciamo». L’amministrazione comunale ammette di continuare ad avere le mani legate: «C’è poco da fare, le competenze sono del consorzio industriale che è ancora in mano alla Regione – afferma l’assessora comunale con delega a Prato Sardo, Eleonora Angheleddu –, anche quelle di spazzamentostrade e cura del verde. Non si può pensare chele imprese accolgano l’utenza in una situazione di degrado simile, non si può neanche circolare nei pochi marciapiedi che restano, è evidenteche si vive in un degrado totale. Dalla Regione tutto tace per quanto riguarda un accordo diprogramma, è inutile convocare tavoli tecnici se all’ordine del giorno non ci sono i temi legati ai costi nel subentro del patrimonio, del personale e della gestione di un’area abbandonata dalla Ras stessa in questi anni. Una Regione che appare sorda e muta davanti all’emergenza che vivono le centinaia di attività pur sapendo benissimo che anche le competenze in materia industriale sono le loro. Una Regione che continua a volersi intromettere sulle competenze di gestione negli enti culturali, accantonando quelle che sono già sue relative alla zona industriale di Prato Sardo». Il comando di Polizia locale sta già adottando diverse misure: «Già effettuati diversi interventi di rimozione delle carcasse di veicoli presenti lungo la carreggiata – annuncia il comandante Gioni Biagioni – anche se rispetto al totale le rimozioni sono ancora poche, una decina. Questo è dovuto a procedure lunghe che comportano indagini diverse e diverse strade da dover seguire. Sul tema dell’abbandono di rifiuti è difficile individuare i responsabili anche se ci siamo già attivati per l’acquisto di telecameremobili. Anche qui – conclude il colonnello – i tempi saranno lunghissimi visto il costo altissimo di questi apparecchi per le casse dell’ente. Quando arriveranno le metteremo subito in campo, ma già in questi giorni stiamo effettuando diversi pattugliamenti nella zona».