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L’Ortobene
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Direttore Responsabile:
Francesco Mariani
Il cioccolato è probabilmente il cibo più amato al mondo. Ne consumiamo tanto durante tutto l’anno ed in particolare durante le feste. A Pasqua “appare” nella forma dell’uovo, che da sempre e in molte culture è simbolo di rinascita, vita e sacralità. Il cioccolato deriva dai semi (“fava di cacao”) della pianta del cacao (Theobroma cacao, dal greco “cibo degli dei”), originaria dell’America tropicale. In queste culture veniva usata sin dall’antichità e talmente preziosa che i semi valevano come moneta. In Europa era invece sconosciuta prima della scoperta delle Americhe. Secondo alcuni fonti furono le suore di un convento messicano ad eliminare dalla versione originale della bevanda di cacao usata dai popoli precolombiani (molto amara, arrichita di peperoncino e mais, poco gradita agli europei) gli ingredienti piccanti, sostituendoli con vaniglia e zucchero di canna. La ricetta così addolcita, arrivò in Europa (inizialmente preparata nei conventi a scopi medicinali), attraverso la Spagna, che per anni ne mantenne il monopolio della commercializzazione. Le fave di cacao vengono lavorate per diventare pasta di cacao. Da essa si ottiene poi cacao in polvere, burro di cacao e aggiungendo altri ingredienti, il cioccolato, che può essere di vari tipologie.
Il cioccolato “al latte” contiene non meno del 18% di latte. Quello detto “fondente” contiene pasta di cacao (con percentuali che possono variare dal 43% al 99%), burro di cacao, zucchero, a volte aromi e niente latte. Il “cioccolato bianco”, invece, non è propriamente un cioccolato, in quanto non contiene pasta di cacao. Il cioccolato è altamente energetico, ricco di micronutrienti, antiossidanti e sostanze utili per la salute. Contiene triptofano che stimola la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore. Il cioccolato da scegliere, perché migliore dal punto di vista nutrizionale è quello fondente, che contiene più cacao. Per questo è sempre consigliato leggere l’etichetta, per assicurarsi che la percentuale minima sia almeno del 70%, il primo ingrediente deve essere la pasta di cacao e non lo zucchero (scegliere sempre il prodotto che ne contiene meno). È importante verificare che oltre al burro di cacao non ci siano altri grassi aggiunti.
Anche il consumo di cioccolato può avere effetti collaterali e controindicazioni. Va evitato in chi soffre di tachicardia, emicrania, in presenza di disturbi gastro-intestinali e allergie, fra cui quella al nichel. Attenzione va posta in gravidanza e in allattamento. Il cioccolato contiene caffeina (seppur in quantità minori rispetto al caffè) per questo è meglio non consumarlo prima di andare a dormire. Un altro effetto negativo è il c.d. “cioccolismo”, i componenti che possono avere degli effetti positivi sull’umore, se assunti in modo esagerato possono provocare una vera dipendenza. Un consiglio per apprezzarlo di più e “controllare” la quantità assunta è quello di lasciarlo sciogliere in bocca, in modo che i composti aromatici si sprigionino e rimangono nel palato più a lungo. Anche il cioccolato, per molto tempo considerato un cibo proibito, in realtà può essere consumato nell’ambito di un’alimentazione varia e nelle giuste porzioni.
È però doveroso ricordare che il cioccolato veramente buono e salutare è quello che provviene da produzioni etiche, perché spesso dietro il nostro cioccolato si nascondono altri “ingredienti”: sfruttamento della manodopera anche minorile, deforestazione e distruzione di ecosistemi. Un cibo dolce per noi non deve essere amaro per molti altri.