La vitamina D
di Mariantonia Monni
4' di lettura
27 Giugno 2021

Con l’arrivo dell’estate è più semplice passare del tempo all’aria aperta e tutti sappiamo dei numerosi benefici che tale situazione ha sulla nostra salute sia a livello fisico che psicologico. Trascorrere più tempo all’aperto aiuta tra l’altro il nostro corpo a produrre maggior quantità di vitamina D, sostanza fondamentale per la nostra salute. L’80-90% del fabbisogno di questa vitamina così importante si ottiene infatti grazie all’esposizione alla luce del sole.
Essa si forma per l’azione dei raggi solari a partire da molecole simili al colesterolo che si trovano sotto la pelle.

Questa vitamina, una volta prodotta nella cute o assorbita a livello intestinale, passa nel sangue dove una proteina specifica la trasporta fino al fegato e al rene dove viene attivata. L’effetto benefico dell’esposizione al sole e di conseguenza la sintesi di vitamina D dipende da vari fattori che possono limitarne la formazione come ad esempio l’ora della giornata in cui ci si espone, la latitudine, l’età, il colore della pelle, l’uso di creme solari protettive (il cui uso è comunque necessario e fondamentale per aiutare a prevenire malattie della pelle anche gravi).

Perché la vitamina D è così importante? Essa è un vero e proprio ormone (quando parliamo di vitamina D in realtà parliamo di varie molecole presenti in diverse forme: vitamina D2, vitamina D3 ecc considerate dei pro-ormoni), che nella forma attiva (calcitriolo) stimola l’assorbimento di calcio e fosforo, che mantengono le ossa forti e le proteggono dalla perdita di mineralizzazione.
Non solo, studi più recenti hanno evidenziato che la vitamina D è essenziale anche per la salute del sistema immunitario, dell’apparato cardiovascolare e muscolare modulando numerosi processi fisiologici implicati nell’invecchiamento e nell’infiammazione.
Secondo vari studi iniziali che meritano di essere approfonditi, mostra effetti positivi nella prevenzione dello sviluppo e della progressione di malattie come il diabete e altre malattie autoimmuni.

La vitamina D è inoltre preziosa per il buon funzionamento dei neuroni (le cellule del cervello) e la sua carenza aumenterebbe la vulnerabilità alla depressione e alle malattie neurodegenerative.

Una grave carenza di vitamina D determina il rachitismo nei bambini o l’osteomalacia negli adulti (fragilità ossea) che comporta l’indebolimento dello scheletro, che diviene più fragile e suscettibile alle fratture, la riduzione della forza muscolare ma anche una maggior suscettibilità a diabete, ipertensione, cancro, patologie neurologiche e reumatiche (come ad esempio la fibromialgia). Alcuni studi, inoltre hanno messo in evidenza un rapporto tra carenza di vitamina D e disturbi cutanei come prurito, orticaria e allergie alimentari.

La vitamina D è una vitamina liposolubile e può essere assunta con gli alimenti ed in particolare pesci grassi come salmone, sgombro e aringa, l’olio di pesce, il tuorlo d’uovo e il fegato. Alcuni cibi come i cereali per la prima colazione ne contengono grandi quantità perché vengono arricchiti a livello industriale, ma è preferibile non consumarli spesso perché appunto “troppo lavorati”.

Anche l’eccesso di vitamina D può però dare dei problemi tra cui ipercalcemia, vomito, diarrea, problemi muscolari e calcificazioni a carico di vari organi. Queste problematiche sono comunque condizioni rare, che non possono verificarsi in seguito a un’esposizione costante ai raggi solari, mentre possono essere provocate da un utilizzo scorretto degli integratori.

Per questo motivo, chi presenta una carenza di vitamina D e deve utilizzare degli integratori specifici deve farlo sempre seguendo le indicazioni dello specialista o del medico di famiglia evitando soluzioni fai da te molto pericolose. Prendiamoci cura della nostra salute attraverso l’assunzione della corretta dose giornaliera di vitamina D e l’esposizione sicura e protetta al sole!

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