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L’Ortobene
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Direttore Responsabile:
Francesco Mariani
Dopo le feste o prima dell’estate si prende coscienza dei chili in eccesso accumulati nei mesi precedenti e ci si ripropone di mettersi in riga sperando di riuscire a smaltirli in fretta. Molte persone sono disposte a tutto pur di perdere peso velocemente ricorrendo alle soluzioni più estreme e drastiche o ai regimi alimentari“di moda”del momento. Chi pensa che digiunando riuscirà a perdere velocemente i chili di troppo si sbaglia e rischia seri danni alla propria salute.
L’obesità è una condizione complessa, una patologia cronica multifattoriale dovuta all’interazione di fattori genetici, psicologici, comportamentali, endocrini, metabolici e ambientali. Essa pertanto non può essere affrontata con il semplice e pericoloso “fai da te” o risolta in poco tempo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il sovrappeso e l’obesità come un accumulo anomalo o eccessivo di grasso corporeo in grado di compromettere la salute.
Nell’adulto la classificazione avviene sulla base dell’indice di massa corporea (IMC o BMI), espresso dal peso in chilogrammi diviso il quadrato dell’altezza in metri (kg/m2). Se l’IMC è maggiore di 25 si parla di sovrappeso, se maggiore di 30 di obesità (il valore considerato “ottimale” è tra 18.5 e 25, sotto 18.5 si parla di sottopeso, situazione patologica ugualmente pericolosa). Questo dato però da solo non è sufficiente a fare diagnosi, è un indice incompleto perché non dà informazioni sulla distribuzione del grasso corporeo e non permette di distinguere fra massa magra e massa grassa. È un valore che deve essere interpretato e associato ad altri parametri come gli esami ematochimici, gli aspetti clinici e i dati antropometrici ad esempio la misurazione delle circonferenze corporee.
Queste ultime permettono di individuare un’obesità addominale detta anche centrale o androide (più tipicamente maschile) dove il grasso tende ad accumularsi intorno agli organi addominali. Nell’obesità centrale vi è un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete ecc. Tale obesità è ritenuta più pericolosa di quella ginoide (più tipica del sesso femminile) dove l’accumulo del grasso è localizzato soprattutto su fianchi e gambe. Sovrappeso e obesità sono spesso causa di morte prematura e sono inoltre considerati fattori di rischio per l’insorgenza di alcune malattie croniche come le cardiopatie, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete di tipo 2, le osteoartriti ed alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero, colon e mammella). L’obesità e il sovrappeso sono delle vere e proprie malattie e come tali vanno trattate dal medico.
Una diagnosi corretta ed un adeguato trattamento sono condizioni fondamentali per poter gestire queste patologie e le loro complicanze. Per questo è molto importante evitare l’improvvisazione ed affidarsi al medico specialista: non si può pensare di gestire il proprio peso senza considerare lo stato di salute e le patologie presenti. La salute è un bene prezioso che va tutelato!