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L’Ortobene
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di Nuoro n. 35/2017 V.G.
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Direttore Responsabile:
Francesco Mariani
Quest’anno la quarta domenica di Avvento cade il 24 dicembre, la vigilia di Natale: il nostro sguardo è già proiettato sulla grotta di Betlemme e su quella coppia che vive uno dei momenti essenziali dell’essere famiglia nella povertà assoluta. Chissà cosa avranno sperimentato Maria e Giuseppe nel loro cuore in quella notte, chissà quanto timore riguardo al loro futuro, ma anche quanta fiducia in ciò che Dio ha manifestato loro prima di quel momento.
La pagina evangelica di questa domenica ci fa fare un passo indietro di nove mesi, quando tutto ebbe inizio: l’Annunciazione. A Nazareth c’è lo stesso silenzio e raccoglimento di Betlemme. Maria vive la sua quotidianità in attesa del matrimonio e, quasi improvvisamente, l’angelo entra in quella routine e lo fa con poche parole: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Non è solo un saluto, è l’identità di Maria, perché Lei porterà la gioia nel mondo, ricolmata della grazia di Dio.
Nel cuore di questa giovane donna nasce il turbamento e la richiesta di dare un senso a quelle parole e a quella presenza (cfr Lc 1,29). Perché proprio lei? «Non temere»: è la rassicurazione dell’angelo, che ripresenta a Maria quella di tanti che nella storia della salvezza sono stati strumenti nelle mani di Dio. Maria non è una sprovveduta, neppure davanti a Dio: «Come accadrà questo?» (Lc 1,34). Può prevalere il timore di non essere la persona giusta, ma di fronte alla chiamata di Dio non abbiamo sempre tutto chiaro fin dall’inizio: solo fidandosi e iniziando a camminare interiormente si può scoprire il disegno della sua volontà. Noi cerchiamo risposte immediate: Maria non riceve una risposta a Nazareth, è chiamata a “custodire” e “meditare” nel cuore ciò che le accadrà (cfr Lc 2,19) fino al Calvario.
Maria in quel momento ha trasformato il dubbio in fiducia. Quante volte il dubbio appanna la vista della strada da percorrere e ci impedisce di percepire la volontà di Dio! Quante volte crediamo di seguire la volontà di Dio finché coincide con la nostra e quante volte definiamo volontà di Dio quello che è solo il nostro desiderio oppure ciò che non vogliamo!
Maria risponde «Eccomi»: è la svolta della sua esistenza. Quel “sì” lega a una promessa chi lo pronuncia e non esprime un desiderio, una preferenza, non sottoscrive un contratto con Dio. Da quando pronuncia quel “sì” conforma la sua vita al disegno di Dio. In quell’istante si fondono insieme la grazia di Dio e la libertà umana.
Ecco perché solo Lei può essere Madre, può generare la Parola perché diventi carne nel mondo. «Se, come ha fatto l’angelo, ci si inchina davanti a Maria, Ella ci apre il Vangelo! Maria è la porta del Vangelo!» (Andrè Frossard).
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