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L’Ortobene
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di Nuoro n. 35/2017 V.G.
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Direttore Responsabile:
Francesco Mariani
I libri sono molto importanti all’interno della nostra vita per vari motivi.
Innanzitutto leggere permette ad ognuno di arricchire il proprio vocabolario con termini sempre nuovi e di sviluppare una migliore capacità di esporre i concetti. Proprio per questi motivi è importante leggere sin da piccoli.
Inoltre leggere permette di sviluppare la fantasia e la creatività e arricchisce la vita quotidiana permettendo di viaggiare con la mente e conoscere nuove realtà. Nei libri si può anche trovare un conforto evadendo dalla realtà di ogni giorno o da un qualsiasi motivo di sconvolgimento, dato che essi sono in grado di influenzare le nostre emozioni. Infine leggere permette di viaggiare non solo nella realtà, ma anche nel tempo: attraverso i libri possiamo conoscere le idee degli autori antichi, così da poterle condividere e verificare quanto siano attuali anche oggi.
In un testo tratto dal suo epistolario l’autore latino Cicerone manifesta la tristezza che prova per la lontananza dell’amico Marco Terenzio Varrone, che vorrebbe rivedere al più presto, per avere perlomeno una consolazione, in un tempo dominato dai rivolgimenti delle guerre civili. Mentre ricorda il valore dell’amicizia, vista come un vantaggio e un sollievo (allevationem), una speranza (spem) nei momenti difficili, nei periodi di confusione e di disordine, parla dei libri, che purtroppo ha trascurato, non perché fosse irato con loro, ma perché si vergogna di aprirli, meditando e ricordando di essersi abbassato a situazioni misere con compagni infedeli. Sa però che i libri non giudicano e sono sempre disponibili all’eventuale correzione e insegnamento, chiamandoli libris nostris, come se li sentisse propri e come se li considerasse veri e propri amici.
E’ proprio così che li definisce: non oggetti inanimati ma “i nostri vecchi amici”. L’aggettivo possessivo “nostri” non è riferito solamente all’amico Varrone, a cui l’epistola viene indirizzata, ma a tutti quanti, lettori del suo tempo e del nostro, perché il tema risulta tutt’ora attuale: se saputi apprezzare i libri possono diventare i nostri migliori amici, in qualsiasi momento si può trovare conforto in essi viaggiando con la fantasia; ci si può immedesimare nei personaggi delle storie che leggiamo e vivere le loro avventure, fare esperienze che nel mondo reale nemmeno esistono. I libri sono anche strumenti per apprendere del passato e imparare dagli errori per non ripeterli. Possiamo conoscere gli stili di vita dei Greci e dei Romani dai libri di Cicerone stesso come di moltissimi autori del mondo classico, possiamo apprendere anche gli eventi storici dell’antichità, così come quelli più moderni. I libri ci hanno permesso di costruire la nostra civiltà attuale, ci consentono di rilassarci e goderci anche di fare amicizia magari scambiando proprio opinioni su un’opera: ognuno di noi deve imparare a considerare i libri come propri amici, così da poter vivere al meglio la propria vita. Cicerone considera il rapporto con i libri essenziale per l’uomo e si sente in colpa per averli messi da parte per intraprendere altre attività. I libri sono da considerarsi, infatti, una risorsa molto importante per l’uomo perché possono essere utilizzati sia per diletto che come fonte di conoscenza; nonostante al giorno d’oggi vengano spesso messi da parte e venga preferito l’utilizzo di internet e dei social media al loro posto, in realtà dai libri si può imparare di più poiché le fonti sono spesso più attendibili e, inoltre, sono più piacevoli da usare e aiutano a stimolare la creatività delle persone che ne usufruiscono.
Cicerone ci dà modo di comprendere il particolare rapporto che egli aveva con i libri: una vera e propria amicizia fondata su sentimenti di appartenenza, per i quali li chiama i miei, e soprattutto di Fides. Sono talmente importanti che vengono descritti come delle persone, scrive infatti «essi mi perdonano». I libri perdonano quando ci si allontani da essi, e Cicerone si scusa con loro per essersi occupato di faccende riguardanti persone infedeli, anziché aver dedicato più tempo alla lettura e quindi essersi privato di importanti insegnamenti. Cicerone manifesta infatti un doloroso senso di colpa per aver ascoltato le parole scritte sui suoi libri, averle date per vane e ignorate, assumendo un atteggiamento irrazionale che gli ha recato delusione e sconforto. L’autore antico ancora una volta offre un profondo insegnamento, quello di riflettere sull’influenza che un libro può avere su chi lo legge: leggere significa infatti entrare a contatto con una nuova realtà, un nuovo mondo, capace di far provare emozioni mai sentite prima attraverso immagini, suoni, parole sconosciute. I libri sono in grado, illustrando infiniti mondi, di aiutare a capire chi si è e a scegliere chi si vuole essere: la tristezza di Cicerone deriva allora dall’aver tradito quei libri che gli hanno permesso di scoprire se stesso. Infine, come dei veri amici, oltre che insegnare, sono anche una meravigliosa fonte di conforto, il quale deriva dal diletto che recano con la loro bellezza, e al contempo dalla serenità garantita da quei fiumi di parole espresse nel silenzio più calmante.
Quello dell’amore per la lettura è un tema piuttosto attuale. Nella frenetica vita di tutti i giorni, ritrovare il piacere della lettura, ritagliare un momento della giornata e dedicarlo completamente a noi stessi, alla nostra crescita personale, potrebbe per molti essere complicato. Ma i libri ci fanno compagnia nei momenti di solitudine, quegli attimi di tranquillità e di pausa dal mondo esterno nei quali ci si immerge totalmente nel racconto e si evade un po’ dalla realtà. Per questo Cicerone li considera dei veri e propri amici, poiché rappresentano un porto sicuro nel quale rifugiarsi e trovare conforto e, sebbene ci si possa allontanare da essi, ritrovare quella “antica consuetudine” porterà sempre benefici nella nostra vita e ci aiuterà a ritrovare un po’ noi stessi. La lettura è infatti per l’uomo terapeutica, leggere un bel passo dopo una giornata non esaltante aiuta almeno in parte ad addolcire l’amaro della vita, oppure ancora maggiormente migliora una giornata che di per sé è stata piacevole.
I libri racchiudono pensieri, e la lettura mostra punti di vista sui temi più differenti, sui quali magari non ci siamo interrogati, aiutandoci a comprendere la realtà secondo nuovi aspetti. I libri sono motivo di conforto, ma anche fonte di potere, poiché attraverso la conoscenza l’uomo acquista consapevolezza di sé e della realtà che lo circonda. (2. Fine)
A cura degli alunni della classe IV B del Liceo Classico “G. Asproni” di Nuoro:
Nicola Alpigiano, Francesca Capurso, Fabiola Carta, Stefano Deriu, Marta Dessena, Rosella Fronteddu, Giuseppe Obinu, Emanuele Pinna, Marisa Piras, Pasquina Salis, Komil Teresa Singh, Paola Vilia, Angelica Zanda
Coordinamento didattico: Venturella Frogheri