
31 Maggio 2025
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«A voce alta!». Tutti coloro che abbiano svolto il servizio di lettore durante una celebrazione sono stati certamente raggiunti da questo invito almeno una volta. Certo, in anni lontani, forse ancora oggi in piccole chiese magari campestri, non sempre era presente la tecnologia sufficiente per garantire che tutta la liturgia fosse pienamente udibile dall’assemblea e capitava così che la più solerte delle catechiste o la più pia delle sacriste se non persino il celebrante rivolgessero il classico incoraggiamento, talvolta un po’ traumatico per chi magari si affacciava all’ambone per la prima volta e peggio che mai per chi gia recalcitrante era stato colto dall’invito a svolgere il servizio nonostante la timidezza.
«Una celebrazione che “si senta” bene – raccontano i giovani dell’Oratorio del Sacro Cuore di Nuoro – oggi è ancora di più una celebrazione che “si vive” meglio, soprattutto se osserviamo le dimensioni sempre abbastanza rilevanti delle nostre chiese parrocchiali e, non da ultimo, le geometrie architetturali che sebbene esteticamente soddisfacenti non sono così funzionali da un punto di vista acustico.
Se poi andassimo a considerare le nostre assemblee certamente saremmo riconfermati, da un lato dalle platee nelle quali l’età media risulta abbastanza alta e dall’altro dalla presenza sempre più eccezionale dei giovani, che a differenza dei fedeli più anziani, spesso, non hanno ancora maturato quella abnegazione e quel desiderio così profondi da sopraffare la distrazione incentivata dall’acustica carente. Ecco quindi che possiamo facilmente comprendere come una partecipazione attiva, attenta siano frutto anche di una buona “inclusione” – per così dire – “acustica” dei nostri giovani e ragazzi».
La presenza dei giovani «anche alle nostre celebrazioni comunitarie, siano esse quelle festive e solenni siano quelle feriali e settimanali, ha sempre rimarcato una partecipazione più attiva, coinvolgente, proprio quando nell’animazione musicale, nel canto, nell’animazione dei servizi fossero inclusi gli strumenti e la tecnologia. Sono esperienze delle nostre Messe domenicali, di anni recenti e di anni passati, le animazioni musicali del coro dei giovani che dopo prove e preparazioni certamente, grazie soprattutto agli impianti di amplificazione hanno saputo animare, abbellire le nostre liturgie ma soprattutto coinvolgere le assemblee e sentirsi pienamente coinvolti, pienamente protagonisti del mistero celebrato, della preghiera corale, della comunione ecclesiale celebrata e vissuta. Ne è stata esperienza forte e diretta proprio la celebrazione della Messa del 27 Marzo scorso che ha visto con i nostri giovani la straordinaria presenza del gruppo musicale internazionale del Gen Rosso».
Sempre più «consapevoli di questa grande esigenza di una tecnologia che permetta tutto ciò e che non sia improvvisata, che non sia “volante” ma stabile e strutturale, che sia aggiornata e funzionale e persino adattata alla struttura della chiesa parrocchiale e dell’aula liturgica nasce l’esigenza – scrivono ancora i giovani – di rinnovare l’impianto di amplificazione della nostra chiesa parrocchiale, considerando che da quello originale negli ultimi 40 anni circa, sono stati solo tre gli interventi di miglioramento, di cui l’ultimo seppur parziale circa 15 anni fa. Nonostante questo resta comune la lamentela dell’assemblea, specie delle celebrazioni più partecipate, della scarsa qualità dell’amplificazione sia del canto che delle parti lette delle nostre celebrazioni».
Grazie al lavoro di tecnici professionisti del settore si è riusciti nell’impresa di rimodernare completamente l’impianto acustico e di amplificazione «incluso quello utilizzato proprio dai nostri giovani per le animazioni musicali che permetteranno di utilizzare ed amplificare in modo armonioso voce e molteplici strumenti.
È stato possibile prendere atto e finalmente soddisfare la necessità di questo intervento, inserita nel progetto “Talent Home” che si sta portando avanti sull’Oratorio parrocchiale e sulle attività giovanili in parrocchia, grazie alla preziosa attenzione della Fondazione di Sardegna, che circa un anno fa ha destinato alla nostra parrocchia, sulla base del progetto suddetto, un contributo di 5mila euro interamente speso agli scopi sopraelencati ed a beneficio dei giovani, delle loro attività formative e di crescita insieme alla comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù».
«Siamo profondamente grati – affermano i responsabili dell’Oratorio parrocchiale – alla Fondazione di Sardegna per la cura che rivela puntualmente con le opere di finanziamento e di promozione nei confronti della società isolana ed in modo particolare per quella che, sia in quest’anno 2024/25 che in quelli passati, ha manifestato per la nostra parrocchia, per il gruppo giovani e per l’Oratorio.
Sono stati fatti importanti passi avanti nella tecnologizzazione e nell’ammodernamento degli strumenti con i quali si esplica la vita comunitaria nella sua ordinarietà e nell’attuazione del progetto pluriennale sull’Oratorio parrocchiale», concludono i responsabili.

