La Messa Crismale nel santuario della Madonna d'Ogliastra (photo by Aurelio Candido)
Sguardi di comunione
di Redazione

29 Marzo 2024

3' di lettura

Lanusei - 25 marzo del 2014. Lo «Spirito che regge e guida» riempiva in modo speciale un figlio della diocesi di Alghero Bosa per «compiere in modo irreprensibile la missione del sommo sacerdozio». Quel prete che dal 1979 aveva svolto il suo ministero a Macomer, a Villanova Monteleone e Santa Maria La Palma, che aveva offerto il suo servizio con i seminaristi, nella liturgia, nel giornalismo… è don Antonello Mura. Nella festa liturgica dell’Annunciazione del Signore, il sacerdote originario di Bortigali rinnovava come Maria il suo «sì» al Signore nell’ordine dell’episcopato.

Dopo 10 anni, il Vescovo chiamato a sostenere la diocesi di Lanusei e di Nuoro, con l’anello al dito, la mitria sul capo e il pastorale in mano, i simboli consegnati allora nella chiesa concattedrale dell’Immacolata concezione di Bosa, ha elevato il suo «grazie» unitamente ai sacerdoti, ai diaconi, ai seminaristi ai laici delle due realtà ecclesiali nella santa Messa in cui si benedice l’olio del crisma, dei catecumeni e degli infermi. 

Nel calendario liturgico del 2024, la Chiesa in ossequio alla luna e ai suoi ritmi che decretano ogni anno la data di Pasqua, deve posticipare la memoria della visita dell’arcangelo Gabriele alla Madonna subito dopo l’ottava di Pasqua, ovvero all’8 aprile. Per questo motivo è parso bello e significativo per il clero dell’Ogliastra e della Barbagia condividere l’inno di lode e di benedizione del proprio Pastore nella celebrazione crismale del 27 marzo scorso, rito che apre il triduo pasquale ed esprime la grandezza del sacerdozio in comunione con il proprio vescovo. L’appuntamento, tenutosi al pomeriggio nel santuario della Madonna d’Ogliastra di Lanusei, ha visto la partecipazione di tanti fedeli provenienti dalle due diocesi e non solo, i quali non hanno temuto le condizioni metereologiche non tipicamente primaverili. Presenti pure le autorità civili, tra cui i sindaci Davide Burchi e Andrea Soddu, e militari, in particolar modo la Polizia di Stato che ha donato l’olio del giardino della memoria di Capaci, come la comunità di Dorgali ha regalato il frutto dei suoi uliveti.

Preghiera carica di emozione, come attestato già dai saluti rivolti dai due vicari generali, don Giorgio Cabras e don Giuseppe Mattana, a inizio della funzione religiosa. Sentimenti palpabili anche nelle parole di Mons. Mura espresse nell’omelia, una predica originale sulle note de L’anno che verrà di Lucio Dalla, quasi una lettera secondo lo stile apostolico indirizzata senza distrazioni ai «cari amici» e che ricorda il discorso evangelico dell’ultima cena quando il Maestro preferisce rivolgersi ai suoi non chiamandoli più «servi».

È stata la prima Messa crismale in cui i presbitèri di Nuoro e Lanusei hanno pregato insieme attorno all’unico altare, la quinta celebrazione eucaristica dei quasi 120 preti con il Vescovo Antonello da quando questi è stato scelto per accompagnare le due diocesi col vivo desiderio «di favorire una maggiore comunione… e avere sguardi unitari». E per «l’anno che verrà» saranno certamente altrettanto importanti e forse sempre più numerose le occasioni per testimoniare l’unità della Chiesa.

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