7 Ottobre 2023
4' di lettura
Nuoro - Nelle ultime settimane i cittadini nuoresi hanno ricevuto da parte del Comune gli avvisi di pagamento della Tassa sui rifiuti (Tari) relativa all’anno 2023. Il tributo è calcolato per quest’anno in base alle tariffe approvate dal Consiglio comunale il 31 luglio scorso.
Le tariffe, come previsto dal Regolamento Tarip – la novità, rappresentata dalla “p” è la misurazione puntuale della frazione indifferenziata dei rifiuti – approvato lo stesso 31 luglio con delibera del Consiglio comunale n. 21, sono determinate in modo da garantire la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e si compongono di una quota fissa determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, e da una quota variabile rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, alle modalità del servizio fornito ed all’entità dei costi di gestione in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio, compresi i costi di smaltimento.
Come detto la tassa deve coprire l’intero costo del servizio, secondo il piano economico finanziario il totale dei costi riconosciuti per il 2023 è pari a € 6.792.754,00 (fonte: Delibera 25 C. C. 31/7/2023). Va dato atto al Comune di aver previsto diverse riduzioni, agevolazioni ed esenzioni. Sulla loro entità, per brevità, rimandiamo al testo del Regolamento sopra citato disponibile sul sito dell’amministrazione.
Ricordiamo che a partire dal primo gennaio del 2019 è affidataria diretta dei servizi di igiene pubblica la è-comune Srl, società cosiddetta in house vale a dire a totale partecipazione pubblica, partecipata dal Comune per il 100%.
Fin qui le premesse. A partire dal 2017, data della rimodulazione del servizio da parte dell’amministrazione Soddu che ha poi portato alla liquidazione di Nuoro Ambiente e alla nascita di è-comune, stando a quanto dichiarato la percentuale di raccolta differenziata è cresciuta costantemente grazie al calo dei quantitativi di secco indifferenziato a vantaggio delle altre frazioni valorizzabili (vetro, carta, plastica, umido etc.) attestandosi nel 2022 all’83,65%. È un dato questo che non va trascurato anche perché, in teoria e secondo quanto affermato più volte dal primo cittadino, la diminuzione dei quantitativi di secco indifferenziato dovrebbe portare a una diminuzione delle tariffe.
Stando alle cifre che i nuoresi vedono nero su bianco sui loro avvisi di pagamento questa diminuzione non c’è stata, verrebbe da chiedersi se la percentuale di differenziata sia veramente oltre l’80% e in seconda istanza se la misurazione puntuale della frazione indifferenziata stia procedendo senza intoppi e soprattutto se stia restituendo una situazione reale o non sia piuttosto una proiezione di dati presunti.
A diminuire è stato invece il numero delle rate previste per chi non intende versare la tassa in un’unica soluzione (era possibile farlo entro il 30 settembre): tre rate anziché quattro come in passato.
Più di ogni altra cosa sono i numeri a parlare, e sono inequivocabili. Un esempio di utenza domestica: una famiglia di cinque componenti, in una casa di media grandezza, non soggetta a riduzioni, nel 2021 pagava 492 euro di Tari, l’anno scorso ha visto salire l’importo del tributo a 510 euro, quest’anno a 551 euro. Stando alle informazioni in nostro possesso questo caso – assolutamente documentabile, dati alla mano – sembrerebbe non essere isolato. Ancora una volta le famiglie con figli appaiono penalizzate, sarebbe auspicabile l’applicazione del quoziente familiare che non rientra tra le riduzioni previste nel regolamento Tarip.
Quanto alle utenze non domestiche si aprirebbe un altro capitolo che per ragioni di spazio rimandiamo ad altro numero, nell’attesa di raccogliere altre voci dai cittadini e, se vorrà, dalla stessa amministrazione comunale.