Orani - Un appuntamento atteso da grandi e piccini, per ritrovarsi davanti ai falò e rinnovare una tradizione che non ha tempo. Da alcune stagioni i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate sono anche la prima uscita de Su Bundhu, la maschera oranese riconosciuta dall’Istituto Etnografico di Nuoro. Anche lo scorso 16 gennaio nonostante il maltempo gli organizzatori hanno allestito la legna nei pressi della Chiesa de Su Rosariu, uno dei gioielli architettonici del centro storico del paese. In prima linea la Pro Loco che si occupa di allestire gli eventi culturali.

La Messa celebrata dal parroco don Gesuino Corraine questa volta è stata accompagnata da una mezz’ora di raccoglimento, preghiera e di riflessione sulla pace e sull’unità dei cristiani in ricordo del 40esimo anniversario della beatificazione della dorgalese Maria Gabriella Sagheddu. In seguito oranesi di tutte le età si sono ritrovati per assaggiare il celebre dolce oranese su pistiddu.

Successivamente la comunità è stata invitata per la cena sociale, sa ossica, piatto semplice che costituisce un motivo di incontro tra amici e parenti. A riscaldare l’atmosfera invernale ci hanno pensato i rappresentanti del gruppo de Su Bundhu  che da anni favorisce la conoscenza di questa maschera rimasta a lungo in silenzio e che ora anima le principali rassegne di Carnevale in Sardegna e nel mondo con il caratteristico forcone e un simpatico camminare tra la gente. Santu Antoni de Su Ocu non perde il suo fascino, tra il culto del Santo Abate cresciuto in Egitto che fu apprezzato per la sua vita anacoretica, silenziosa e di preghiera, e l’inizio di una stagione di divertimenti che andrà avanti sino al mercoledì delle ceneri. Senza dimenticare la benedizione degli animali davanti al fuoco simbolo per eccellenza di purificazione sia nel mondo pagano che in quello cristiano.