
4 Novembre 2025
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Valeria Sanna ed Elisa Duras. Due donne diverse per età, provenienza, formazione… e accomunate dall’attenzione per i più bisognosi, una sensibilità missionaria che ha portato entrambe a condividere un’importante esperienza di volontariato in Tanzania, tra la seconda metà di agosto e le prime settimane di settembre di questo 2025.
Per Valeria Sanna, originaria di Gavoi, il legame con il Sud Africa nasce nel 2023 quasi casualmente. Circa sette anni fa una grazia speciale attribuita a San Pio da Pietrelcina la porta a riavvicinarsi a Dio e alla Chiesa, in un periodo della sua vita segnato da tanti interrogativi e forse anche da sentimenti contrastanti con l’educazione cristiana ricevuta sin da piccola in famiglia. «All’età di 50 anni, sono passata da un atteggiamento molto contestatore nei confronti della religiosità alla ricerca di una vera pace del cuore e della realizzazione personale». Tappa fondamentale del suo cammino di conversione è il pellegrinaggio, voluto quasi per riconoscenza, a San Giovanni Rotondo nel 2022, dove conosce don Deogratias Nditi, sacerdote tanzaniano in Italia per motivi di studio e nel quale ella trova un valido e prezioso riferimento spirituale. Nello stesso anno, i due si rincontrano in Sardegna e qui Sanna accoglie la notizia del rientro di don Nditi in Tanzania. L’affetto resta oltre le migliaia di chilometri di distanza grazie anche ai telefonini e in una di queste conversazioni, la proposta del sacerdote «Perché non vieni qui in Tanzania?». Come raccontato dal nostro giornale, Sanna parte nell’estate del 2023 dopo l’invito ufficiale del Vescovo di Mbinga e, con il coordinamento dell’amico prete, arriva a Lituhi per rendersi disponibile nel fronteggiare la disastrosa situazione dell’Ospedale Santa Elisabeth fondato dai Monaci benedettini nella missione a inizio del XX secolo. «Non posso pensare ad una casualità, per me è una risposta di Dio al mio bisogno di pienezza; anzi, una vera e propria chiamata». Sanna riparte per l’Africa l’anno successivo in quella terra senz’acqua, senza corrente, malattie e tutti gli effetti della straordinaria e devastante alluvione del 1981; lei coinvolge la famiglia (dove trova l’incoraggiamento soprattutto dello zio don Albino), i suoi compaesani, la parrocchia, tanti benefattori sardi, fino a ottenere la cooperazione del Sermig di Torino: «Nella gioia, nell’ospitalità, nella gratitudine della popolazione tutta la mia tenacia, una forza che contagia e crea nuove e sempre più grandi reti di solidarietà».

Infine, Valeria Sanna racconta ogni attimo della sua avventura nei profili social personali e crea un apposito canale Telegram: Tanzania; un’esperienza umanitaria. Tra i tanti follower, ecco una giovane fonnese, credente, neolaureata in biologia, che sin da fanciulla nutre il desiderio di dedicarsi agli ultimi nelle popolazioni più lontane. È Elisa Duras, la quale alla fine del 2024 si lascia affascinare dai racconti puntuali sulle sfide a Lituhi e osa contattare direttamente l’autrice per realizzare il suo sogno. «Valeria accoglie subito il mio entusiasmo e, in considerazione della mia età, ha il piacere di conoscere i miei genitori e confrontarsi con loro sulla fattibilità di un viaggio verso l’Africa». Il padre e la madre di Duras garantiscono pieno e sincero appoggio; c’è pure l’orgoglio dell’intera comunità fonnese, a iniziare dalla parrocchia, e tutti si prodigano in una consistente raccolta fondi. Dunque, a metà dell’estate scorsa, le due protagoniste volano verso don Nditi, il terzo viaggio per Sanna, il primo per Duras. «Siamo partite con le valigie strapiene di vestiti, giocattoli, farmaci…». Stavolta si completano i progetti già avviati: dopo la fornitura idrica, l’installazione di pannelli solari per l’energia elettrica e l’allestimento delle singole strutture sanitarie; in più il sostegno allo studio per i giovani. Duras condivide le sue competenze professionali assistendo ad interventi chirurgici e dedica i pomeriggi per giocare con i ragazzi. «Mi piacerebbe moltissimo realizzare proprio una ludoteca per i più piccoli», afferma. Una missione piena di emozioni e soddisfazioni, segnata dalla tragica morte di suor Teofrida, fedele collaboratrice locale.
L’impegno per la missione in Tanzania prosegue e al rientro dal loro viaggio Sanna e Duras hanno tante idee, sempre nuova volontà, altri progetti in fase di studio. «Vorrei ritornare lì quanto prima – afferma infine Duras – ed è importante ricordare che un’occasione del genere può essere veramente alla portata di tutti, al di là delle età e dei titoli».
Un aiuto concreto
Come donare:
Carta post pay intestata al sacerdote Nditi Deogratias Aidan
Codice fiscale NDTDRT77T28Z357Y
Numero carta 5333174779757665
Iban IT70I3608105138241088841097
Causale: donazione Lituhi

