17 Settembre 2022
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Ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà e incoraggiano percorsi di ripresa: sono i nostri sacerdoti che si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti.
Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 18 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, che sarà celebrata nelle parrocchie italiane.
La Giornata – giunta alla XXXIV edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili. “È un’occasione preziosa – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – per far comprendere ai fedeli quanto conta il loro contributo. Non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti ma un’opportunità per spiegare il valore dell’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti”.
Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento che permetta ad ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.
“Le offerte – aggiunge Monzio Compagnoni – rappresentano il segno concreto dell’appartenenza ad una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti, è sempre al fianco dei più fragili e in prima linea per offrire risposte a chi ha bisogno”.
Alle fragilità spesso inespresse dei più giovani si dedica Don Roberto Dessolis, parroco della Beata Maria Gabriella di Nuoro e vicedirettore della Caritas diocesana, che guida i ragazzi nella costruzione di relazioni attraverso l’ascolto, il confronto e la riappropriazione degli spazi di socialità. Il suo servizio, inserito in un contesto di supporto con specialisti e volontari, è volto a lasciare emergere la bellezza della reciproca conoscenza che si intreccia nel contatto e nel vissuto quotidiano, contemplando allo stesso tempo le modalità per una corretta gestione della presenza e della comunicazione in rete. Per il Don, originario di Orgosolo, il paese degli oltre 200 murales della Barbagia Nuorese, noto anche per essere un luogo storico del banditismo sardo – ricordato nel film Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta del 1961 -, significa essere in prima linea nella cura del suo territorio. E il progetto di educazione digitale “Tik Tok”, promosso dalla Caritas diocesana di Nuoro è un pezzo prezioso di questo impegno.
“Nasce dall’esigenza captata nel centro di ascolto diocesano della Caritas di Nuoro – spiega don Roberto Dessolis a Manuela Borraccino nel filmato “Tik Tok è bello… ma andare al mare insieme lo è molto di più!” che si può vedere al link https://www.unitineldono.it/le-storie/i-social-sono-belli-ma-stare-insieme-lo-e-molto-di-piu/– perché molti genitori avevano evidenziato diverse difficoltà a comunicare con i propri figli con tendenze a chiudersi sempre di più in loro stessi. A partire da questi presupposti, abbiamo coinvolto alcuni tra i migliori professionisti per aiutarci a rispondere in maniera adeguata a questa richiesta”.
Grazie alla collaborazione delle scuole e dei genitori, migliaia di giovani hanno condiviso con gli esperti le loro modalità di gestione del tempo libero e sono stati accompagnati a farne un uso sano e consapevole. Nell’ambito dell’iter progettuale, è stato possibile agire su molteplici aspetti fino a includere gli approfondimenti sui temi attuali del cyberbullismo – un’indagine dell’Eurispes su 97 istituti della Sardegna ha registrato che un giovane su cinque ha dichiarato di averne vissuto degli episodi – e del fenomeno in crescita dell’hikikomori, cioè la tendenza di alcuni giovani di ritirarsi dal contatto diretto col mondo esterno per periodi brevi o addirittura anni.
Una componente fondamentale di questo cammino si rintraccia anche nelle attività che si compiono per tutto il corso dell’anno: dal viaggio ad Assisi alle iniziative effettuate in inverno fino al campo estivo di Budoni. “Don Roberto – rivela una delle ragazze – ha aperto la Chiesa a noi giovani, riprendendo nuove attività che potessero farci crescere, socializzare, e restituirci quello che gli anni della pandemia ci avevano tolto”. Si svela così la meraviglia di un cammino comune che si alimenta anche nel sapersi riconoscere: “C’era una mamma che aveva un figlio con le mie stesse caratteristiche – racconta un ragazzo – e l’ho voluto coinvolgere per aiutarlo”.
La Diocesi di Nuoro, tramite la Caritas, e l’Asd SpeedySport promuovono anche il progetto “Sulle Ali dell’inclusione”, dedicato a ragazzi con difficoltà nel campo dell’autonomia personale che consente loro di essere coinvolti in attività sportive per favorire l’aggregazione e la crescita sociale.
L’attenzione ai giovani era anche il cuore dell’azione pastorale di Don Graziano Muntoni, brutalmente assassinato a Orgosolo dalla malavita alla vigilia di Natale del 1998, parroco e riferimento di Don Roberto che cinque anni prima aveva perso anche il padre. Due perdite che l’avevano spinto a puntare la sua esistenza sull’impegno lavorativo. Almeno fino ai 26 anni, quando l’emergere potente della vocazione lo ha condotto sulla via del sacerdozio. La suggestione del suo servizio è scritta nel solco già tracciato da Don Graziano: libertà. “Io desidero che i ragazzi capiscano cosa voglia dire essere liberi – conclude il Don – cioè avere una possibilità di scelta e non conformarsi allo standard. Per me la scelta più bella è fare l’esperienza di Cristo, lasciarsi guidare dall’amore, affidandosi interamente a lui”.
Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento. Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati su storie come queste che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.
Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, le offerte permettono, dunque, di garantire, in modo omogeneo in tutto il territorio italiano, il sostegno all’attività pastorale dei sacerdoti diocesani. Da oltre 30 anni, infatti, questi non ricevono più uno stipendio dallo Stato, ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa3.000, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo.
In occasione della Giornata del 18 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni.