Sono sempre di più i b&b anche nel centro storico di Nuoro
B&b e affitti brevi, le nuove norme
di Antonella Poggiu

14 Gennaio 2025

5' di lettura

Il 14 dicembre 2024 è passata al Senato ed è stata recentemente ratificata anche alla Camera dei Deputati, la riforma che prevede importanti novità nel panorama delle locazioni brevi e delle strutture extra-alberghiere in Italia.

Il codice Cin e la sicurezza
Al fine di assicurare la tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato, il coordinamento informativo, statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale e la sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità nasce il Codice identificativo nazionale. Viene assegnato dal Ministero del Turismo e con esso le strutture ricettive e immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche verranno identificate per la promozione dell’offerta di ospitalità. I titolari di tali attività sono tenuti ad esporre il codice CIN all’esterno dello stabile in cui si trova l’appartamento o la struttura e inoltre devono indicarlo in ogni annuncio pubblicato e comunicato. Chiunque non rispetti l’obbligo di esposizione del CIN può essere soggetto a multe significative, con sanzioni che variano da 800 a 8000 euro per gli Host e i Gestori, e da 500 a 5000 euro per ogni struttura per i portali telematici.

Oltre questa novità, la riforma impone requisiti di sicurezza: le strutture devono essere dotate di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio funzionanti, oltre a estintori portatili conformi alla legge, posizionati in modo accessibile e visibile, specialmente vicino agli ingressi e alle aree a maggiore rischio.

Inoltre, la riforma richiede la presentazione di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per coloro che svolgono attività di locazione turistica a scopo imprenditoriale, direttamente o tramite intermediario. Questa segnalazione deve essere effettuata presso lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) del Comune in cui si svolge l’attività.

Come cambia il check-in
Un’altra importante novità riguarda le modalità con le quali il check-in, ovvero l’accettazione dell’ospite all’arrivo nella struttura, deve svolgersi. Aboliti ufficialmente: self check-in, key box e simili. Gli ingressi non potranno più essere effettuati a distanza o unicamente online poiché la verifica dei documenti degli ospiti deve essere diretta e svolta di persona dal gestore della struttura o chi per lui. Il suo compito sarà quello di assicurarsi che i documenti consegnati corrispondano alla persona fisica presente e, solo in quel caso, l’ingresso può essere autorizzato con la conseguente registrazione dei dati dell’ospite nel portale degli alloggiati.

Bandite cassettine con all’interno chiavi, aperte tramite invio del codice di accesso a distanza attraverso piattaforme digitali, i famosi “check-in fai da te” colpevoli di favorire il fenomeno sempre più diffuso di truffatori che con documenti falsi alloggiano nelle strutture causando danni mai risarciti o sfuggono alla legge sotto mentite spoglie. L’obbligo di identificazione del cliente è volto a consentire alle autorità di pubblica sicurezza di monitorare il movimento degli alloggiati, prevenendo eventuali situazioni in cui persone sospette o ricercate possano nascondersi all’interno di strutture ricettive.  

La nuova legge avrà la sua applicazione effettiva nel nuovo anno appena iniziato che come sappiamo risulta essere particolarmente delicato per via del Giubileo. La riforma nasce appunto dalla necessità di tutelare le strutture e monitorare il traffico turistico, verificando chi entra e chi esce dal nostro Paese e tutti gli spostamenti al suo interno.

La voce degli operatori
L’opinione dei proprietari di Bed and Breakfast si spacca tra chi ritiene la nuova riforma doverosa per la tutela della propria struttura e chi invece considera l’obbligo del check-in presenza un ostacolo lavorativo, in particolare per quanti non hanno la possibilità di accogliere i clienti a qualsiasi ora (compresi arrivi notturni) per via di altri impegni lavorativi e che quindi dovranno rinunciare ad una grande percentuale di prenotazioni che il self check-in al contrario permetteva.

Altri lo ritenevano il metodo più “comodo” per entrambe le parti: svincolante e disimpegnato per chi affitta e più libero per chi alloggia.

L’introduzione del codice CIN da chi lavora da tanti anni nel settore era invece atteso così da limitare le attività illecite e garantire correttezza nel settore.

«Sono d’accordo con la nuova normativa, è giusto che i check-in vengano fatti in presenza in quanto è di fondamentale importanza che si abbia la certezza dell’identità degli ospiti e di chi entra nelle nostre case – dichiara la proprietaria di un B&B nuorese -. Questo garantisce una maggiore sicurezza per noi albergatori e una tutela per tutti coloro che soggiornano all’interno della struttura».

La nuova normativa genera un cambiamento significativo per tutti, ma con una corretta gestione da parte dei titolari e la collaborazione degli ospiti, entrambi possono trarne benefici in termini di sicurezza e qualità dell’esperienza. Possedere una struttura che accoglie delle persone, oggi assume un peso diverso e le responsabilità aumentano.

Nata come un’attività secondaria dove si metteva a disposizione parte della propria casa affittandola, in un clima domestico e modesto, i Bed and Breakfast sono ad oggi considerati tra i business più redditizi e impegnativi del settore turistico. Non più marginali, ma vere e proprie attività che richiedono dedizione, tempo e lavoro.

Accogliere la riforma significa non solo rispettare la legge, ma anche garantire un’accoglienza professionale e un soggiorno sereno e sicuro ai propri ospiti.

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