Operatori del 118, due delle immagini in mostra (dal catalogo sul sito www.bisionande.it)
Bisionande, il Covid raccontato dalle immagini
di Redazione

4 Marzo 2025

4' di lettura

A cinque anni dal primo caso, le cicatrici che la pandemia da Covid 19 ha lasciato nella mente e nel corpo della società e il racconto di quello che tutti, indistintamente ma in modo diverso hanno attraversato durante il lockdown, sono i protagonisti della mostra che è possibile visitare presso l’Auditorium della Biblioteca “Satta” in piazza Asproni a Nuoro.

Curata da Gigi Murru per le Acli di Nuoro, l’iniziativa si colloca tra le attività del progetto Bisionande che le Acli cittadine hanno pensato e ideato durante quei drammatici mesi di sconforto, confusione e paura.

La scelta è stata quella di raccontare per immagini ciò che la comunità, con tutti gli animi che la compongono, stava affrontando, “Bisionande: racconto per immagini” contiene tutto ciò che non dobbiamo e non possiamo dimenticare e ci restituisce un reportage da diversi punti di vista.

La mostra è il risultato di varie attività: anziani e giovani sono stati coinvolti in laboratori di formazione sulla realizzazione e gestione di contenuti audio/video e fotografici attraverso seminari, incontri, raccolta e analisi dei dati, per ottenere un resoconto dettagliato di alcuni aspetti quali la sofferenza e le povertà di varia natura, sia economica che sociale. Negli scatti esposti alla Satta si ritrovano così la descrizione dell’impatto emotivo e visivo delle situazioni di malessere, le difficoltà del territorio durante la pandemia.

«Il progetto Bisionande ha voluto restituire un’immagine inedita e dal basso degli anni sconvolti dalla pandemia di Covid 19, attraverso gli occhi di alcuni testimoni che hanno attraversato quel periodo così difficile. La testimonianza di persone appartenenti a differenti target sociali (giovani, anziani, genitori, lavoratori, studenti) ha raccontato la quotidianità dal punto di vista di chi ha affrontato le difficoltà quotidiane di quella sorta di “spazio altro”, di quello strano “tempo sospeso”, che è stata la pandemia. Per questo racconto si è scelto lo strumento comunicativo più immediato, universale ed empatico: l’immagine» – scrive nell’introduzione al catalogo il presidente delle Acli Nuoro Salvatore Floris. «In questi anni sono emerse con prepotenza la sofferenza e le povertà che la pandemia da Covid 19 ha prodotto, di cui sono state vittima, come troppo spesso accade, le persone più fragili e le famiglie più esposte agli eventi imprevisti. Questa mostra raccoglie ed espone ciò che il nostro sguardo è riuscito a cogliere e che siamo felici di condividere». 

Il progetto Bisionande è una iniziativa delle Acli della provincia di Nuoro finanziata dalla Fondazione di Sardegna, con il contributo della Fap Acli, del Patronato Acli e il sostegno della Biblioteca Sebastiano Satta.


Incontri e scatti rubati

Le immagini – racconta Gigi Murru nel catalogo della mostra – sono state scattate tra marzo e aprile 2020. «Sentivo – scrive l’autore – il dovere di uscire per raccontare quello che stava accadendo nel “mondo di fuori” ed è così che iniziai a documentare quanto succedeva in quei giorni nella mia città, Nuoro, nelle sue strade deserte, nei luoghi di lavoro, nelle case e nei cortili, nell’ospedale, nei palazzi del governo locale e nei magazzini improvvisati della solidarietà, negli spazi della minima e spesso clandestina socialità. Questo reportage è il risultato di incontri e di scatti rubati ed è frutto di quella necessità di voler conservare l’oggi per provare a capire il domani, un modo di aggiungere un piccolo tassello al mosaico di racconti e azioni che vanno a confluire nella memoria storica della collettività».

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