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L’Ortobene
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di Nuoro n. 35/2017 V.G.
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Direttore Responsabile:
Francesco Mariani
Bruxelles ci fa un altro regalo dei suoi. Nel 2035, ossia tra 14 anni, si dovranno vendere e comprare solo auto elettriche. Stop ai veicoli che abbiano anche solo una piccola parte della trazione mossa da un motore a benzina, a gasolio, a gpl o a metano. Elettrico e basta.Il tutto in nome della salvaguardia del pianeta, della lotta all’anidride carbonica e al cambiamento climatico.
La prima perplessità riguarda il destino degli operai e delle industrie che producono e assemblano motori termici. Dopo le sanzioni energetiche che ci stanno portando alla recessione, bloccando le attività produttive, questa è un’altra mossa suicida. Specie per l’Italia che nel settore automobilistico ricopre ruoli mondiali. Nel frattempo ci sono Stati che riaprono le centrali a carbone, ripristinano ed incrementano il nucleare, adottano qualsiasi mezzo, lecito o meno, per accaparrarsi le terre rare, necessarie per le batterie, estratte da schiavi bambini nei posti più degradati del mondo.
È vero che ogni rivoluzione ha vinti e vincitori. Quella tecnologica non fa eccezione e come le precedenti innescherà conflitti sociali, economici e politici difficili da ammortizzare in un breve lasso di tempo. Tra i vinti ci sono sicuramente gli automobilisti, soprattutto dei mezzi pesanti, che dovranno misurarsi con costi e macchine non in sintonia con le loro esigenze; i meccanici; i benzinai cui è stato praticamente consegnato il bollino di scadenza.
Vincitori sono invece i produttori di petrolio, perché la maggior parte delle centrali elettriche (l’80% in Italia) funzionano con l’oro nero e se perderanno sui consumi stradali guadagneranno di più per alimentare proprio le centrali.
Vincitori sono i cinesi che, grazie alla disponibilità di materie prime per le batterie, avranno una posizione di forza visto che quel mercato è da loro dominato.
Vincitori sono i destinatari (industriali e non) degli incentivi che gli Stati europei metteranno a disposizione per rottamare le auto termiche e sostituirle con le elettriche. Vincitori sono gli ecologisti ed animalisti che bloccano la realizzazione di infrastrutture indispensabili in nome della protezione faunistica.
Restano gli interrogativi su come smaltire le batterie elettriche che contengono il litio, il nichel, il cadmio. I tempi e i luoghi per ricaricarle. I costi dell’energia elettrica destinati a salire in correlazione con i maggiori consumi.