16 Dicembre 2024
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Domenica 1 dicembre, dopo la Santa Messa celebrata nella parrocchia di San Giovanni in suffragio delle anime di Michele, Lorenzo, Marco e Michele, i ragazzi venuti a mancare in seguito al tragico incidente avvenuto la sera del 30 ottobre a Fonni, la comunità si è raccolta nel Centro giovanile creato in memoria dei giovani. È nato dalla necessità del paese di ottenere un luogo di unione e raccolta nel quale le diverse generazioni possano coesistere e crescere insieme. Non più divise, bensì unite nel condividere momenti di sano svago e serenità. Una iniziativa già in progetto prima della tragedia che ne ha accelerato i tempi di apertura, vista l’impellenza della comunità di raccogliersi, per affrontare insieme il tragico avvenimento.
All’interno del Centro interparrocchiale giochi di ogni genere, donazioni, offerte e sopra tutto forza di volontà. Un’intera comunità che collabora: la tavola imbandita, madri che dispongono del loro tempo per aiutare, bambini di tutte le età finalmente uniti, in fermento per giocare insieme, ragazzi più grandi che giocano con i più piccoli in un luogo che serve loro come valvola di sfogo.
Un nuovo spazio dove poter svolgere diverse attività: dalla serata cinema ai tornei, sono queste le idee che i giovani collaboratori del Centro hanno in mente, diversificando il loro tempo libero in maniera più costruttiva rispetto alle solite “uscite al bar” a cui si dicono essere abituati.
Una giovane collaboratrice del centro ha dichiarato: «La tragedia poteva bloccarci nello sconforto, nella paura e nella tristezza. Invece, c’è stata una forza silenziosa che ci ha motivato a fare qualcosa per loro, ma soprattutto per tutti noi e per il nostro paese. Abbiamo dato vita ad un posto sicuro, in cui nessuno si senta escluso. In cui poter parlare, chiedere aiuto e cercare un sorriso quando serve». Un luogo per tutti, è questo il Centro giovanile di Fonni: una casa in cui nessuno si sente solo o abbandonato e tutti sono indispensabili.
Nell’aria si respira l’amore per chi non c’è più e la forza di chi è rimasto, un paese trasformato in una grande famiglia, unita nel dolore ma che abbraccia il futuro e guarda avanti alla ricerca della speranza.
Un’amica dei ragazzi si racconta: «Non ci dimenticheremo mai di loro, è difficile andare avanti. Abbiamo toccato con mano come la vita possa volar via in un soffio e non possiamo permettere che la sensibilizzazione alla velocità in macchina finisca fra qualche tempo». Ragazzi toccati nel profondo, dalla consapevolezza che quel triste destino poteva toccare anche a loro, perché in quella situazione si sono trovati tante volte, ma che hanno oggi la possibilità di cambiare le cose e di essere più responsabili, confidando però su strade più sicure che li proteggano.
Un caloroso ringraziamento da parte dell’intera comunità va a don Luciano, il parroco del paese che ha dimostrato grande sensibilità e affetto verso tutti, vicino in particolar modo ai giovani, supportandoli in questo drammatico momento che li ha travolti. Capace di coinvolgere tutte le generazioni, dai più piccoli ai più grandi, donando loro sostegno e comprensione, ovvero tutto ciò di cui il paese aveva bisogno.
Ricordiamo le sue parole di conforto in occasione dell’omelia alla Santa messa del trigesimo per i quattro ragazzi: «Un germoglio può crescere anche nel cemento, e poi un fiore spunterà anche nella nostra Fonni, dopo questo inverno freddo». Affinché nasca un germoglio serve che qualcuno pianti un seme ed è proprio ciò che don Luciano ha fatto. «In questi giorni venendo al Centro, penso che tutti noi abbiamo visto spuntare quel piccolo germoglio – dichiara una giovane – ora però occorre prendercene cura con l’aiuto di tutti e far sì che cresca, diventando un bellissimo fiore da poter preservare per noi e per le generazioni future». Un fiore prezioso che ogni membro della comunità può cogliere, da coltivare, proteggere e maneggiare con cura, il raccolto dell’unione e della rinascita.
L’iniziativa di Fonni è sicuramente di grande ispirazione e ci dimostra quanto, come società, abbiamo bisogno di essere uniti e di supportarci l’un l’altro. Dar valore ad ogni singolo momento, alle persone, ad un sorriso, cogliere l’attimo, dimostrare il bene che si prova ai nostri affetti, non dare mai niente e nessuno per scontato: è questa la presa di coscienza dei giovani del luogo, di cui tutti noi dovremmo far tesoro, l’ennesima lezione di vita.
E mentre l’intero paese piange i suoi quattro figli, fratelli e amici, il Centro giovanile cercherà a piccoli passi di illuminare il cammino, regalando ai ragazzi qualche sorriso, donerà loro un barlume di speranza per il futuro. Fonni si è fermata, gelata dalla sofferenza, che possa il tempo alleviare il dolore e riscaldare le anime dei suoi abitanti.
Nell’ultimo numero del settimanale anche una riflessione con e per il mondo degli adulti.