Una delle opere in mostra. In basso: Graziano Salerno e Cristiana Collu e altre opere dell'artista esposte a Cagliari
Inaugurata a Cagliari la mostra dedicata a Graziano Salerno
di Giovanni Graziano Manca

21 Dicembre 2024

3' di lettura

Cagliari - Lo abbiamo visto all’inaugurazione della mostra delle sue opere, evento molto partecipato tenutosi il 19 Dicembre u.s. a Cagliari nell’ambito della piattaforma AR/S – Arte Condivisa realizzata dalla Fondazione di Sardegna. Timido, un po’ curvo sulle spalle, giustamente a suo agio però, e felice, a tratti anche raggiante. La curatrice Cristiana Collu, ex direttrice del MAN di Nuoro oggi alla guida della fondazione Querini Stampalia a Venezia, definisce Graziano Salerno erede di Costantino Nivola e di Salvatore Fancello. L’evento espositivo celebra parte del percorso artistico di un pittore senza eguali e si intitola “Senza poesia in nessun caso”.

La serata inaugurale si è tenuta presso la sede della Fondazione a Cagliari. È una mostra ricca e di considerevole importanza, quella dedicata al nostro: sono circa 200 le opere esposte che risalgono nel tempo fino alla seconda metà degli anni ’80; acquerelli, disegni e il libro “Storia dal cortile infinito” sono stati resi disponibili dal collezionista privato cagliaritano Dante Crobu, che meritoriamente ha sottratto all’oblio un corpus artistico davvero interessante. Si tratta di una mostra quasi monocroma, osserva la curatrice Collu, perché attinge a delle opere di un determinato periodo della vita di Graziano, un periodo particolarmente felice.

La serata inaugurale ha visto la presentazione al pubblico dell’esposizione da parte del Presidente della Fondazione di Sardegna Giacomo Spissu e la partecipazione degli storici dell’arte Saretto Cincinelli e Alessandro Del Puppo, che insieme a Cristiana Collu hanno tracciato il profilo d’artista di Graziano Salerno e fornito coordinate fondamentali che possono aiutare nell’interpretazione dell’arte e della poetica di quest’ultimo. È noto come nonostante la sua ragguardevole produzione Salerno abbia esposto solo in rare occasioni con mostre personali. La mostra realizzata dalla Fondazione di Sardegna e che sarà possibile vedere fino al 30 marzo 2025 (l’ingresso è libero), costituisce un significativo riconoscimento che mette in rilievo il valore di un artista tutto da scoprire.

Surreale, oscura e arduamente decifrabile, onirica, la narrazione pittorica di Salerno da un lato emoziona e colpisce, dall’altro pone domande e interroga l’osservatore, essendo arte metafisica che stimola l’immaginazione. In alcune delle opere esposte, piccoli universi di oggetti che gravitano e coesistono nonostante l’estrema diversità e vitalissime figurine quasi filamentose che sembrano desiderose di relazionarsi e instaurare reciproci rapporti. La poesia, peraltro, è fonte espressiva e componente irrinunciabile dell’arte di Salerno. Impossibile per il pittore nuorese (la circostanza viene sottolineata anche dal titolo stesso della mostra) avvertire il mondo circostante e non declinarlo poeticamente. È lo stesso Graziano Salerno, all’inizio della serata inaugurale, a dare saggio delle sue inclinazioni poetiche declamando i versi di un suo componimento dedicato al poeta: «Libero è il cuore del poeta/egli non ha desideri/da sudest vengono le nubi/per lui sono parole nell’azzurro libro del cielo./Cadono gocce ogni tanto ma egli non si impensierisce,/l’acqua è una sua amica/e il vento suo fratello./A primavera si sente guardato dai fiori/circondati da petali e colori […]».

Un’ultima annotazione: il catalogo della mostra viene pubblicato da Treccani e raccoglie testi di Annarosa Buttarelli, Ilaria Bussoni, Saretto Cincinelli, Cristiana Collu, Alessandro Del Puppo, Antonello Tolve e Jonathan Watkins.

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