Lula, Santuario di San Francesco. Il primo loto di lavori finanziato con il contributo dell'8xmille ha interessato l'esterno della chiesa
La Diocesi dei progetti realizzati
Il rendiconto sull'utilizzo delle somme derivanti dall'8xmille. Le opere concluse, quelle avviate e quelle in programma
di Redazione

5 Luglio 2025

8' di lettura


Progetti completati nel 2024-2025

Mamoiada. Restauro della chiesa della Madonna di Loreto. Finanziamento Diocesi, CEI e Comune: € 160.000,00 

Lula. Riqualificazione del Santuario di San Francesco – 1° Lotto.  Finanziamento Diocesi, CEI, Regione Sardegna: € 165.000,00.

Orosei. Acquisto area per realizzazione nuovi locali pastorali. Finanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia: € 122.800,00.

Progetti in fase di realizzazione nel 2024-2025 

Orani. Opere di restauro e manutenzione straordinaria da realizzarsi presso la chiesa di Sant’Andrea. Finanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia: € 220.000,00.

Lodine. Lavori di manutenzione straordinaria e risanamento della chiesa di San Giuseppe. Finanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia: € 150.000,00.

Nuoro. Lavori di rifacimento facciata e sistemazione cortile interno Casa di Nazareth. Finanziamento Diocesi: € 55.000,00. 

Nuoro. Lavori di realizzazione nuovo ingresso Biblioteca e Archivio. Finanziamento Diocesi: € 100.000,00

Nuoro. Restauro della Casa parrocchiale della Cattedrale – Finanziamento Diocesi, CEI: € 60.000,00. 

Nuoro. Lavori di riqualificazione degli uffici Centro pastorale – piazza Vittorio Emanuele. Finanziamento Diocesi: € 200.000,00.

Olzai. Restauro della Chiesa di San Giovanni Battista – 2° lottoFinanziamento Diocesi, CEI, Comune € 200.000,00.

Orgosolo. Galanoli. Restauro della chiesa del Santo Spirito. Finanziamento Diocesi e CEI: € 650.000,00.

Lula. Restauro della chiesa di Santa Maria Assunta. Finanziamento Diocesi, CEI e Comune: € 285.000,00 

Oliena. Interventi di restauro e risanamento conservativo della chiesa di Bonaria. Finanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia e Comune: € 250.000,00.

Progetti in programma  

Lula. Riqualificazione del Santuario di San Francesco – 2° Lotto.  Finanziamento Diocesi, CEI, Regione: € 165.000,00.

Nuoro.  Lavori di manutenzione della chiesa parrocchiale di San FrancescoFinanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia: € 100.000,00.

Nuoro. Interventi di manutenzione straordinaria sulla chiesa di San Domenico Savio – 2° Lotto. Finanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia: € 99.843,04.

Nuoro. Interventi di restauro e manutenzione straordinaria della chiesa Beata Maria Gabriella. Finanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia: € 158 500,00. 

Nuoro. Interventi di manutenzione straordinaria facciate locali diocesani Piazza Vittorio Emanuele. Finanziamento Diocesi: €. 150.000,00. 

Orgosolo. Lavori di restauro relativi alla chiesa di Sant’Ananio e Sant’Egidio. Finanziamento Diocesi, CEI, Parrocchia: € 100.000,00.

Siniscola. Realizzazione di un oratorio interparrocchiale. Finanziamento Diocesi (10%), Regione Sardegna (90%): € 1.450.000,00.

Loculi. Lavori di recupero dei locali di ministero pastorale della parrocchia di San Pietro.  Finanziamento Diocesi, CEI e Comune: € 250.000,00.

Torpè. Restauro casa parrocchiale della parrocchia Nostra Signora degli Angeli. Finanziamento Diocesi, CEI e Parrocchia: € 116.700,00.

Mamoiada. Lavori di ripristino del cupolino della chiesa di Nostra Signora di Loreto. Finanziamento Diocesi e Parrocchia: € 25.000,00.

Nuoro.  Interventi di manutenzione sulla chiesa di San Giovanni Battista. Importo finanziamento (da valutare).

Nuoro.  Interventi di manutenzione sulla chiesa di N.S. delle Grazie – 2° Lotto. Importo finanziamento: (da valutare).

Sarule.  Interventi di restauro sulla chiesa di San Michele. Importo finanziamento: (da valutare).

Orosei. Realizzazione nuovi locali di ministero pastorale. Importo finanziamento: (da valutare).  


Una Diocesi che mobilita attività professionali e d’impresa

Con i lavori svolti negli ultimi tempi, oltre che con le strutture che operano nei vari servizi del territorio, la Diocesi ha attivato competenze e professionalità che rappresentano ampie possibilità di lavoro, coinvolgendo quindi numerose attività e sostenendo in questo modo le famiglie. Sempre grazie alle risorse dell’8xmilletalvolta integrate da fondi comunali o regionali, la Diocesi nel progettare dei lavori e nel realizzarli rappresenta un’ottima percentuale di tutto il lavoro che viene portato avanti nel territorio. 

Imprese 

Desogus Restauri srl – Cagliari; Sardaimpianti di Frattini Christian srl – Nuoro; Impresa Chillocci srl – Fonni; Impresa Pira Luciano – Galtelli; M.G. impianti di Giovoni Michele – Nuoro; Impresa Fele Francesco – Oliena; Impresa Edile DUEA srl – Orotelli; ZF Meccanica Società Cooperativa – Bolotana; C.A. Lavorazione Legno SRL – Senorbì; Falegnameria Tecnarredo & Architettare di Fronteddu M. & G. – Dorgali; Ge.Si.Casa Di Tedde Mario – Nuoro; Impresa Tonino e Francesco Gungui snc – Mamoiada; Lupinu Innovart srl – Orosei;  Cogest sas – Nuoro;; Brundu materiali edili – Nuoro; Mario Piroddi Edilizia Artigiana – Lanusei; Teknicamente srl – Nuoro; Fratelli Cherchi Inerti e Calcestruzzi – Nuoro; Ditta Marras graniti – Ovodda; Elcom srl – Nuoro;;    Commerlegno srl – Nuoro; Autogru e Trasporti Patteri – Dorgali;  Edile Pratosardo – Nuoro; Giraldo Ponteggi – Guspini; Falegnameria F.lli Manni – Mamoiada.

Professionisti

Arch. Cancellu Sandra – Nuoro; Arch. Ing. Ziranu Angelo – Nuoro; Arch. Ruiu Antonella– Bitti; Arch. Giovanetti Christian – Bitti; Arch. Carzedda Maria Antonietta– Bitti; Geom. Fera Andrea – Nuoro; Arch. Masala Alessandro – Nuoro; Arch. Niffoi Franco – Nuoro; Arch. Fancello Mario – Nuoro; Arch. Marchi Gianluigi– Gavoi; Geom. Santoni Gianfranco – Orotelli; Arch. Melis Giacomo Nicolò – Orosei; Arch. Chironi Graziano – Oliena; ing. Fenudi Simona – Nuoro; arch. Cossu Miriam – Siniscola.


L’8xmille: un diritto storico, non un privilegio

In un clima sociale e politico sempre più teso e polarizzato, il sistema dell’otto per mille viene spesso raccontato in modo distorto: come un “privilegio” a favore della Chiesa Cattolica, un “regalo” dello Stato, o persino un residuo anacronistico da abolire, oppure diluire con altri soggetti e finalità per svuotarlo. Questa narrazione ignora le radici storiche e giuridiche di questo meccanismo, nato non come concessione, ma come riparazione di un torto e come riconoscimento di un servizio alla società.

Le origini: il grande esproprio dell’Ottocento

Con l’Unità d’Italia (1861), lo Stato italiano avviò una serie di leggi eversive (1866-1873) che portarono alla soppressione di ordini religiosi e alla confisca di migliaia di proprietà ecclesiastiche: monasteri, terreni agricoli, opere d’arte e interi patrimoni accumulati nei secoli attraverso donazioni di fedeli. Questi beni, che garantivano il sostentamento del clero e il funzionamento di opere caritative e scolastiche, furono incamerati dallo Stato con la giustificazione di modernizzare il Paese, ma spesso finirono in mano a speculatori.

La Legge delle Guarentigie (1871), pur riconoscendo alcuni diritti alla Santa Sede, fu un atto unilaterale dello Stato e lasciò la Chiesa in condizioni economicamente precarie. Solo con i Patti Lateranensi (1929) si arrivò a un primo risarcimento simbolico (il cosiddetto “Fondo per il Culto”), ma la questione rimase aperta.

1984: il Nuovo Concordato e la svolta dell’Otto per Mille

L’Accordo di Villa Madama (1984) chiuse definitivamente la questione risarcitoria abolendo il finanziamento diretto dello Stato alla Chiesa e introducendo l’otto per mille: un sistema basato sulla libera scelta dei contribuenti, che possono destinare una quota delle loro imposte alla Chiesa Cattolica, ad altre confessioni religiose o allo Stato stesso.

Questo meccanismo non è un “favore”, ma:

Un risarcimento indiretto per le espropriazioni subite, senza pesare sulle casse pubbliche.

Una scelta democratica: i cittadini decidono liberamente a chi destinare la quota.

Uno strumento di sussidiarietà: i fondi finanziano opere sociali, culturali ed educative che altrimenti ricadrebbero sulla collettività (mense per i poveri, conservazione di chiese e opere d’arte, scuole paritarie).

Perché abolirlo o sminuirlo sarebbe un danno per tutti?

Per i poveri: senza gli 8xmille, migliaia di mense, dormitori e centri di ascolto diocesani dovrebbero chiudere o dipendere da fondi pubblici.

Per il patrimonio culturale: la Chiesa custodisce l’80% del patrimonio artistico italiano, spesso in edifici di culto mantenuti con queste risorse.

Per la libertà religiosa: il sistema è esteso a tutte le confessioni (ebrei, valdesi, etc.) in base agli accordi con lo Stato.

Per concludere: una questione di giustizia, non di ideologia.

L’otto per mille non è un “retaggio clericale”, ma il frutto di un patto storico che ha riparato un torto e creato un modello virtuoso di collaborazione tra Stato e Chiesa. Privarsene significherebbe:

Violare un accordo internazionale (il Concordato).

Azzerare risorse per opere sociali senza alternative realistiche.

Cancellare la memoria di una riconciliazione che ha permesso all’Italia di superare antiche lacerazioni.

Se volete approfondire: Leggi eversive del 1866-1873; Patti Lateranensi (1929), Art. 34-36; Accordo di Villa Madama (1984), Art. 7; Dati CEI sull’uso degli 8xmille (2023: il 70% per assistenza e beni culturali).

Loris Canavesi
Economo diocesano


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