Qui e in basso due immagini della Colonia di Mamone (photo by Gigi Olla)
Le Giornate Fai d’Autunno a Mamone
di Redazione

2 Ottobre 2025

5' di lettura

Anche la delegazione Fai di Nuoro si prepara a partecipare all’evento nazionale Giornate Fai d’Autunno che si terranno nei giorni 11 e 12 ottobre.

«Quest’anno – si legge in una nota della delegazione nuorese guidata da Carla Pacchiano – abbiamo deciso di scegliere un’apertura che possiamo definire eccezionale per la sua unicità e particolarità. Per due giorni infatti offriremo al pubblico la possibilità di visitare una parte della Casa di Reclusione di Mamone, uno dei pochissimi esempi di Colonia Penale all’aperto ormai rimaste.
L’evento ha dell’eccezionalità in quanto è la prima volta che si visita un carcere ancora in attività.
I motivi che ci hanno indotto a fare questa scelta sono diversi: da una parte l’interesse per l’ambiente naturalistico su cui insiste la struttura, molto suggestivo e variegato, che mostra diversi paesaggi con caratteristiche differenti legate alla varietà di altitudini su cui si estendono i suoi 2700 ettari.
Ha destato in noi grande interesse la storia di questa antica Colonia nata come luogo di lavoro e di espiazione, che nel corso degli anni ha subito cambiamenti e trasformazioni.


I resti del villaggio (che visiteremo guidati da persone che hanno lavorato o che ancora prestano servizio nella struttura) così semplice nelle sue architetture eppure così completo, testimonia un tempo in cui la Colonia era densamente popolata e le maestranze vi vivevano con le loro famiglie in un clima di collaborazione e condivisione.
Seppure ormai molto deteriorate sono visibili le strutture che hanno fatto parte di un’azienda agricola e pastorale fiorente, che per molti anni ha prodotto quanto bastava alla vita quotidiana dei suoi ospiti e non solo.
E infine, attribuiamo grande importanza al tipo di vita che si svolge anche attualmente all’interno della Colonia.
La pena viene scontata come è giusto che sia, ma nel pieno rispetto della dignità umana. I detenuti trascorrono le loro giornate all’aperto, impegnati nei lavori agricoli, dell’allevamento del bestiame e della manutenzione dei locali e dei giardini, in un percorso di riabilitazione e recupero individuale».

Nelle prossime ore saranno rese note le modalità per poter partecipare alla giornata.


Approfondimento a cura del Fai Nuoro

La Casa Reclusione di Mamone è situata a circa 50 km a nord di Nuoro, nei Comuni di Onanì e Bitti. Situata a circa 900 metri di altitudine, permette una suggestiva vista panoramica sulle montagne e sulle vallate circostanti. Si estende per 2700 ettari ricchi di boschi di sughere, oliveti e coltivazioni agricole, oltre ad aree destinate al pascolo per l’allevamento del bestiame. è strutturata in modo da poter operare come colonia penale aperta, dove i detenuti sono impiegati principalmente in attività agricole e pastorali. Flora e fauna sono tipiche dell’area montuosa della Sardegna.

La Colonia Penale di Mamone fu istituita alla fine degli anni ’80 dell’Ottocento per bonificare terreni demaniali tra Bitti e Onanì, rendendoli vendibili con case coloniche e viabilità. I primi detenuti giunsero nel 1904, impiegati in lavori agricoli ed edili. Il progetto originario di vendita non ebbe successo e l’area rimase un carcere all’aperto, con i carcerati a costruire le strutture funzionali. Successivamente nacque un vero villaggio per il personale e le loro famiglie, con scuola, ufficio postale, caserma dei Carabinieri, spaccio, bar, chiesetta e cimitero.

Il territorio della Colonia Penale si estende in una zona montana interna della Sardegna, con panorami che spaziano fino alle creste del Montalbo e alle vallate circostanti. Qui nidifica l’aquila reale, la fauna selvatica è abbondante e nei luoghi umidi si osservano diverse specie di avifauna. La vegetazione varia con l’altitudine, dal paesaggio originario di sugherete e macchia mediterranea alle zone più alte e brulle, e comprende oliveti, vigneti, frutteti, orti e pascoli per ovini, bovini e suini. Le Diramazioni, sezioni distaccate del corpo centrale, ospitano strutture abitative, detentive e funzionali alle attività agricole, come cantine, magazzini e stalle. Le architetture, di epoche diverse, sono per lo più semplici e funzionali, rispecchiando i bisogni delle comunità che le hanno abitate.

Cosa scoprirete durante le Giornate Fai?

Durante le Giornate FAI, la visita al complesso carcerario di Mamone permetterà di conoscere la storia e l’evoluzione dei luoghi, dalle opere di bonifica e trasformazione del territorio alle strutture edilizie funzionali, allora come oggi, alla vita della comunità. Essendo una struttura attiva, l’accesso sarà regolato da un rigido protocollo: gruppi di massimo 50 persone con prenotazione FAI, documenti d’identità e procedure concordate. Il gruppo sarà diviso: una parte visiterà la diramazione centrale, con i resti del villaggio del personale e delle loro famiglie, la palazzina del comando, la scuola, l’ufficio postale, la caserma dei carabinieri, il market, il bar, locali sociali e la cappella, con sculture di Giuseppe Silecchia. L’altra parte, a bordo di navetta, percorrerà la Colonia fino alla Diramazione di Nortiddi, ammirando silos, stalle, forno, cantine degli anni ’30 con strumenti per la vinificazione e enormi botti di rovere, la più grande da 21.000 litri. Tutti i partecipanti effettueranno la visita completa, guidati dal direttore, dal personale educativo e di sorveglianza, dall’associazione agenti in pensione e da alcuni ospiti della struttura. La narrazione comprenderà esperienze e aneddoti sulla vita della Colonia, valorizzandone il ruolo educativo, rieducativo e riparativo.

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