
25 Novembre 2025
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Orgosolo - Antonia e tanti santi sono «come esempi di fede matura, libera da compromessi, consapevole della dignità umana e cristiana della persona; come canto di speranza per le nuove generazioni che lo Spirito continua a chiamare alla radicalità del Vangelo» (Giovanni Paolo II 4.10.1987 Omelia della beatificazione di Antonia).
I ragazzi della leva del 2010 di Orgosolo, compaesani e coetanei di Antonia Mesina hanno pensato, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, di scrivere una lettera idealmente rivolta ai loro coetanei ma valida per tutti. (f.b.)
Ti sei mai chiesto quanti femminicidi sono successi nel corso di questi anni?
Noi sì. Siamo i “Fedales di Antonia Mesina” una ragazza sedicenne, proprio come noi, di Orgosolo, che nel 1935 è stata uccisa a colpi di pietra.
Antonia era una ragazza determinata. Aiutava la madre con i fratelli piccoli, nelle faccende domestiche e partecipava attivamente all’Azione Cattolica. Il 17 maggio 1935, dopo aver partecipato alla Messa del mattino, si recò in località “Ovadduthai” assieme ad una sua amica a raccogliere la legna per cuocere il pane. Mentre Antonia raccoglieva la legna, si avvicinò un ragazzo che tentò di molestarla; lei cercò di ribellarsi e venne uccisa, integra fisicamente e pura di cuore, con 74 colpi di pietra.
Antonia è stata beatificata il 4 ottobre 1987 da Papa Giovanni Paolo II per aver donato la sua vita a Dio. Il papa, durante l’omelia disse: «Beata perché “pura di cuore”, Antonia è consegnata a voi giovani, come testimoni di un amore in cammino, capace di vedere oltre l’umano, di “vedere Dio”».
Stiamo scrivendo questa lettera per parlare di un tema che abbiamo molto a cuore, in quanto compaesani della Beata.
Infatti sarebbe giusto che tutte le donne non avessero paura di dire “No”, sentirsi libere di custodire il loro corpo e di scegliere se avere o meno una relazione, senza paura di essere picchiate, violentate, stalkerate o addirittura uccise.
#stopallaviolenzasulledonne
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